Il mare di Laptev: la formazione del ghiaccio artico sta tardando

mare di Laptev

L’annuale strato di ghiaccio che ricopre il mare di Laptev, nel Mar Glaciale Artico, non si è ancora formato e le temperature superano di 5 gradi la media stagionale. È la prima volta che accade ed è un segnale davvero preoccupante: da un lato, mostra chiaramente le conseguenze dell’aumento di temperature; dall’altro, un mare navigabile più facilmente sarà anche più soggetto a una ulteriore devastazione ambientale.

Una risorsa di ghiaccio

Il mare di Laptev si trova a nord della costa siberiana Orientale. Esso è una delle principali fonti di ghiaccio marino artico. Quando arriva l’autunno il mare di Laptev si ghiaccia, ma quest’anno il fenomeno sta tardando. Nel mese di settembre 2020 il NSIDC (National Snow & Ice Data Center) ha registrato temperature dell’aria artica ben al di sopra della media stagionale. Il cambiamento climatico – scrive il Guardian – sta spingendo nell’Artico correnti più miti che non permettono la normale stratificazione tra acque profonde calde e la superficie fresca: è un ulteriore fattore che impedisce la formazione del ghiaccio.

Una calda estate

Già a partire da questa primavera un’ondata di caldo ha colpito la Siberia. Il ghiaccio del mare di Laptev ha iniziato il processo di scioglimento prima del previsto, a luglio il ghiaccio artico stava raggiungendo il minimo storico. La causa dell’aumento eccessivo della temperatura e il conseguente scioglimento del ghiaccio è da ricercare nelle emissioni industriali e agricole. Le elevate temperature, dovute al riscaldamento globale, sono responsabili anche dei numerosi incendi che nei mesi di giugno, luglio e agosto hanno interessato la Siberia. Nel solo mese di giugno il WMO (Organizzazione mondiale metereologica) ha stimato l’emissione di circa 50 milioni di tonnellate di CO2.

Il disgelo del permafrost siberiano

Il permafrost è lo strato di ghiaccio perenne presente al di sotto della superficie terrestre nelle aree di terra ferma. Mentre lo strato superficiale della terra è soggetto a variazioni – in inverno si forma il ghiaccio e in estate si scioglie – lo strato di permafrost dovrebbe mantenersi stabile. Il suo scioglimento è ulteriore indicazione della situazione di gravità in cui verte la Terra.

Dove arriva l’uomo la natura trema

Lo scioglimento progressivo del ghiaccio permetterà all’uomo di giungere in aree prima di adesso intoccate. Il mare di Laptev anni fa era innavigabile nel periodo invernale, ma ora che il ghiaccio tende a formarsi più tardi e a sciogliersi prima la situazione potrebbe cambiare. Gli scienziati stimano che entro il 2050 potrebbe esserci la prima estate senza ghiaccio. Ciò produrrà un incredibile sconvolgimento dell’ecosistema e cresceranno le probabilità che le attività dell’uomo possano espandersi e portare a ulteriori disastri ambientali.

Ginevra Dinami

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