di Selvaggia Lucarelli
Se Marco Carta abbia rubato o no alla Rinascente non lo sappiamo, di sicuro però sappiamo che Marco Carta ha qualche problema con la verità.
Il giorno dopo l’episodio del furto infatti, l’organizzatore del Gay Pride a Modena Matteo Giorgi aveva scritto un post su Facebook:
“Se Marco Carta avesse accettato l’invito al Modena Pride, anziché farci sfanculare dal suo management in maniera inconcepibilmente sgarbata, magari anziché trovarsi in quella situazione sarebbe stato in una piazza in una moltitudine di colori”.
La ragione, mi aveva poi raccontato Giorgi quando glielo avevo domandato, era che Carta aveva fatto una richiesta economica piuttosto esosa: 8000 euro. Alla fine, a Modena, erano andati Benji e Fede, gratis. La faccenda lasciava perplessi perché proprio Carta, un anno fa, aveva fatto coming out in tv (alla vigilia dell’uscita del suo disco) e quindi si presumeva che la sua presenza potesse essere un momento importante anche per lui. Del resto aveva dichiarato che il coming out era stato un percorso difficile e che si era liberato anche per chi non riusciva a farlo. Ieri, in conferenza stampa, Carta ha dichiarato: “Io non sapevo nulla della richiesta, hanno parlato col mio manager. Ho chiesto al mio manager di mandarmi la mail, non sono stati chiesti 8.000€, ma meno”.
Ora, a parte che i manager fanno le veci degli artisti e prendono decisioni condivise con gli artisti, la mail che ho visionato parla chiaro: Massimiliano Notario, suo manager, ha chiesto 6500 euro più iva (dunque 7150 euro) più spese di vitto e alloggio per tre persone. Direi che la somma fa approssimativamente 8000 euro. Del resto, quando prima del suo coming out gli si chiedeva se fosse omosessuale Carta rispondeva: “Non sono gay, la gente è molto cattiva”.
Ecco, non ha chiesto 8000 euro, quelli del Modena Pride sono molto cattivi.