Un interessantissimo articolo pubblicato da Il Messaggero, illustra nuove ed incredibili scoperte davvero insolite. Sono stati ritrovati, nel Mar Morto, antichissimi resti di manoscritti. Dato che sono in uno stato piuttosto degradato, per riuscire a capire la loro origine, è necessaria una tecnologia piuttosto avanzata.
Mar Morto, i resti ritrovati
La tecnologia di cui stiamo parlando è frutto di alcuni studi condotti dalla Nasa che ha permesso di rilevare le lettere che erano state rese invisibili ad occhio nudo dal deterioramento. Pare che questi frammenti cartacei risalgano a ben 2.000 anni fa. Furono scoperti negli anni ’50 da parte di una squadra di archeologi e beduini presso alcune caverne vicino a Qumran. Questo luogo si trova sulla riva occidentale del Mar Morto. Questi frammenti ritrovati sono parte di pergamene e papiri che in tutto fanno parte di più di 1000 manoscritti.
L’Autorità per le Antichità di Israele ha poi annunciato che alcuni esami erano stati tralasciati perché parte dei frammenti ritrovati erano troppo piccoli per essere riconosciuti e catalogati. Grazie ai nuovi studi è stato però possibile identificare l’esistenza di un manoscritto ancora sconosciuto. Questa scoperta è stata dichiarata dallo studioso e ricercatore Oren Ableman che grazie alle sue approfondite ricerche è riuscito ad individuare alcune decine di frammenti che apparentemente sembravano vuote, ma che invece contenevano tracce di inchiostro.
Manoscritto sconosciuto
Uno dei frammenti scoperti ha fatto emergere un’altra incredibile novità. Nel Mar Morto pare che abbia giaciuto per tempo una parte di manoscritto ancora sconosciuto. L’eccitazione di questa scoperta ovviamente scatena gli animi degli studiosi, sì, ma anche degli appassionati di archeologia. Altri frammenti invece sono stati identificati come parti di libri di Deuteronomio, Levitico e Giubileo. Uno di questi fa parte della Pergamena del Tempio, mentre un altro frammento è stato associato alla pergamena dei Grandi Salmi. L’Autorità per le Antichità di Israele ha aggiunto inoltre che i nuovi frammenti scoperti hanno fornito nuovi punti di vista e spunti per i ricercatori e gli studiosi dei rotoli del Mar Morto.
Una località magica
Qumran, luogo posto sulla riva occidentale del Mar Morto, si trova a 14 chilometri a sud di Gerico, ovvero nel pieno del deserto di Giudea. Questa parte geografica è da considerarsi il punto focale di tutte le più grandi scoperte archeologiche di ambito antico religioso. La prima scoperta avvenne nell’aprile del 1947, durante il quale vennero ritrovati rotoli scritti in ebraico, aramaico e in greco. Tutti i resti ritrovati appartengono alla letteratura religiosa che va da metà del III secolo s.C. fino al I secolo d.C. Questi inoltre hanno dato modo agli studiosi di capire meglio sia la Bibbia che il contesto storico e religioso in cui è stata scritta.
Ora i nuovi frammenti rilevati dal gruppo di studio della Scuola Biblica di Gerusalemme e della Facoltà di teologia di Lugano, apriranno nuovi dibattiti sulla storia della religione? Chissà quali altre verità ancora nasconde il Mare che bagna le terre dove, apparentemente, l’origine dell’uomo e della sua civiltà ebbe inizio.
Rebecca Romano