Dire che gli astronomi di tutto il mondo sono col fiato sospeso, mentre si fregano le mani e si leccano i baffi allo stesso tempo, rende vagamente l’idea dell’attesa per il primo rilascio di dati programmato per la Missione Gaia dell’ESA che avverrà domani, 14 settembre 2016. Grazie ai progressivi rilasci di dati di Gaia finalmente avremo una mappa della Via Lattea (la nostra galassia) degna di questo nome.
Cos’è la Missione Gaia
La missione dell’ESA (agenzia spaziale europea) denominata Gaia è partita nel 2013 e terminerà nel 2018. Il rilascio di dati inizia domani e sarà seguito da altri tre rilasci programmati a distanza di un anno uno dall’altro e da un rilascio finale nel 2022 (quindi ben oltre la fine nominale della missione). Gaia è una missione di astrometria il settore dell’astronomia che si occupa delle misurazioni, delle posizioni, delle distanze e dei movimenti delle stelle e di altri corpi celesti.
Capacità tecnica e posizione del satellite Gaia
Il satellite Gaia si è andato a posizionare in uno dei punti di Lagrange del sistema Terra-Sole (i punti di Lagrange sono i punti in cui l’attrazione gravitazionale dei due corpi si bilancia, ovviamente viste le diverse masse in gioco in questo caso non si trovano a metà strada ma solo a poco più di un milione di chilometri dalla terra), anzi è più esatto dire che Gaia orbita attorno a un punto di Lagrange su orbita di Lissajous, infatti una sonda non può entrare in orbita attorno a qualcosa che non ha massa ma è solo un punto di equilibrio tra forze.
Nella posizione in cui si trova Gaia non è disturbata nella sua visione né dal sole né dalla Terra. Potrei copiare e snocciolarvi tutti i dati tecnici di Gaia facendo copia e incolla dal sito ufficiale, ma quelli se vi interessano li trovate nel link, il punto è che con il suo doppio telescopio e gli strumenti per fotometria e spettrometria permetterà di creare una mappa della via Lattea che è stata paragonata alla prima tracciatura precisa dei continenti della Terra. I rilasci programmati saranno in un certo senso “tematici”, quello di domani verterà sopratutto su posizione e magnitudine delle stelle e impatterà sulla conoscenza della fisica stellare, mentre con i rilasci successivi si comprenderà meglio la nostra galassia nel suo insieme. Un commento di un altro astronomo è stato che paradossalmente relativamente parlando conosciamo meglio altre galassie che la nostra e che attualmente più che una mappa abbiamo una visione informe della Via Lattea, ma tutto questo sta per cambiare, tra l’altro conoscere con maggiore precisione distanza e luminosità delle stelle non serve solo a fine descrittivo, ma anche a comprendere meglio la fisica delle stelle, come davvero funzionano.
Il controllo della Missione Gaia
Il lancio è avvenuto dal centro spaziale Guyanese di Kourou nella Guyana Francese, il controllo missione è in Germania a Darmstadt, il controllo della parte scientifica a Madrid che in sostanza svolge da smistamento tra i sei centri che processano i dati, uno dei quali è a Torino presso il centro elaborazione dati dell’osservatorio astronomico.
Infine una curiosità sulla Via Lattea, forse non tutti sapete perché si chiama così, anticamente quando non c’era inquinamento luminoso e il cielo era davvero stellato gli uomini alzando gli occhi al cielo notarono una lunga fascia bianca, lattiginosa appunto, che solcava tutto il cielo che chiamarono via Lattea, i moderni astronomi hanno capito che quello non è altro che il centro della nostra galassia dove la densità stellare è molto più alta che in una zona semiperiferica come la nostra, considerate che come molti sanno la stella più vicina a noi è a 4,3 anni luce mentre si stima che a centro galassia la distanza media tra stelle sia attorno al mezzo anno luce.
Roberto Todini