Manuel Ellis come George Floyd: aggredito dalla polizia e morto soffocato

Manuel Ellis

Resta altissima negli Stati Uniti la tensione a quasi due settimane dall’uccisione di George Floyd. Nelle principali città del paese si susseguono le manifestazioni di protesta degli afroamericani, e gli scontri con le forze dell’ordine.

A gettare ulteriore benzina sul fuoco spunta ora un nuovo video shock, che mostra un altro afroamericano ucciso da agenti di polizia.

 

I FATTI

L’episodio sarebbe avvenuto lo scorso 3 marzo a Tacoma, citta che si trova nello stato di Washington. La vittima è Manuel Ellis, 33 anni. Il video sarebbe stato girato da una donna che viaggiava dietro quella della polizia. Nelle immagini si sentono le chiaramente le sue grida disperate mentre assiste alla scena di Ellis che viene colpito con calci e pugni, e poi immobilizzato da almeno 4 poliziotti.

 




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Un caso terribile che ricorda fin troppo da vicino quello di George Floyd, comprese le stesse parole, “I can’t breathe” (non posso respirare), che la vittima avrebbe pronunciato in quegli istanti. A confermare il soffocamento  come causa della morte è l’esito dell’autopsia eseguita da Thomas Clark, medico legale della contea. Ellis aveva problemi di droga che però non sarebbero stati determinanti per il suo decesso.

LA DIFESA DEGLI AGENTI

I quattro agenti coinvolti nel pestaggio si sono difesi sostenendo che sarebbe stato Manuel Ellis ad attaccarli per primo. Una versione, sostenuta dal portavoce del dipartimento di polizia di Tacoma, che le immagini sembrano però smentire.  Di certo c’è che dopo l’aggressione hanno chiamato un’ambulanza. Ma i tentativi di rianimare la vittima, andati avanti per almeno 40 minuti, sono stati vani.

ALTA TENSIONE

Al momento i poliziotti sono stati sospesi, ma la sindaca di Tacoma, Victoria Woodards, ha chiesto che vengano licenziati e incriminati. E il governatore dello stato di Washington, Jay Inslee, ha aperto un’inchiesta.  La scoperta di questo ulteriore fatto di sangue rischia di infiammare ancora di più le proteste della comunità afroamericana, che proprio oggi ha in programma un raduno di massa a Washington, nel quale sono attese centinaia di migliaia di persone.

DINO CARDARELLI

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