“Una manovra sbagliata, miope, recessiva, che taglia ulteriormente su crescita e sviluppo, lavoro e pensioni, coesione e investimenti produttivi, negando al Paese, e in particolare alle sue aree più deboli, una prospettiva di rilancio.”
Con queste dure parole i sindacati Cgil, Cisl e Uil prendono le distanze dalla manovra appena approvata dal Senato, mostrandosi pronti a scendere nelle piazze in vista di una “grande manifestazione nazionale a gennaio”. La condanna viene mossa anche alle modalità di approvazione della legge di bilancio, descritta dai sindacati come“una grave lesione alla democrazia parlamentare”. Nel video, alcuni senatori combattono il sonno stando al cellulare, altri si lanciano vincere da Morfeo.
“Non c’è il minimo sforzo per intercedere le urgenti e profonde necessità espresse dalle categorie più deboli. Di fronte alle enormi difficoltà dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati, dei giovani, rispondono con la logica assurda e incoerente delle spese correnti e dei tagli al capitale produttivo. Le risorse per gli investimenti, già limitate, sono drasticamente ridotte. Bloccano così gli interventi in infrastrutture materiali e sociali (a partire da sanità e istruzione). Ma è una leva necessaria per la creazione di lavoro, la crescita e la coesione sociale territoriale. C’è guadagno grazie al taglio dell’adeguamento all’inflazione per le pensioni sopra i 1522 euro lordi al mese. Anche il blocco delle assunzioni nella Pubblica Amministrazione e le risorse -insufficienti- per il rinnovo dei contratti pubblici serviranno a far cassa.”
In poche parole, i sindacati sottolineano l’incoerenza nell’aver promesso un cambiamento, e nell’aver approvato testo colmo di errori, che provocherà malcontento, specie nelle aree deboli del Paese, e che non tutelerà chi ne ha più bisogno. Non verranno rimossi i tagli a crescita e sviluppo del Paese. La situazione dei lavoratori italiani e delle pensioni non migliorerà. Susanna Camusso, segretaria generale CGIL, sostiene che tutto questo porterà a un allontanamento progressivo dal rilancio economico-sociale dell’Italia. Una mobilitazione nazionale, guidata da un blocco sindacale unito, è inevitabile.
Ilaria Genovese