Il manoscritto di Voynich per anni è stato definito un falso. Il motivo? Perchè nessuno è mai riuscito a decifrarlo. Partendo dal presupposto che noi esseri umani non sappiamo ancora molte cose, questa tesi è da ritrattare. La questione che riguarda questo misterioso manoscritto è stata pubblicata sulla celebre rivista di informazione e revisione scientifica Plos One, un motivo in più per considerarlo autentico.
Il manoscritto di Voynich, cos’è?
Il manoscritto di Voynich, secondo i risultati della datazione al radiocarbonio, è stato scritto tra 1404 e il 1438. Ma in che linguaggio è stato redatto? Non è ancora stato scoperto. Nonostante molti studiosi ed esperti (circa 1600) abbiano tentato di decifrare il sistema di scrittura, per ora, non si hanno ancora riscontri positivi. Il codice misterioso ospita al suo interno numerose figure di piante forse mai esistite sulla Terra, figure cosmologiche, mappe astronomiche, cerchi esoterici, animali sconosciuti e molto altro, tutte disegnate con meticolosità e scritte in una lingua incomprensibile, presumibilmente inesistente e, al momento, ancora indecifrabile. Non ci è ancora dato sapere chi ha scritto quest’opera anche se si sospetta che sia stato proprio un italiano a farlo. Il volume ha dimensioni piuttosto esigue, ha 240 pagine e si pensa inoltre che qualche pagina sia stata perduta nel corso degli anni.
Il ritrovamento
Il manoscritto di Voynich è conosciuto anche come il libro più misterioso del mondo, parole espresse da Robert Brumbaugh, professore di filosofia medievale dell’Università di Yale. Come abbiamo già accennato il libro è stato scritto intorno al 1400 ma di lui non sen’è più sentito parlare finchè un libraio di nome Wilfrid Voynich appassionato e specializzato in antichità non lo comprò a Frascati, in Italia. Egli lo acquistò presso un collegio di gesuiti. Per un secolo circa è stato studiato, ma nemmeno esperti di cifratura militare sono stati in grado di venirne a capo. Per questo motivo inizialmente fu definito un falso.
A salvare il fascino e la veridicità di questo manoscritto è Marcelo Montemurro, un fisico dell’Università di Manchester, che, insieme a molti altri, ha dedicato anni allo studio del Voynich. Egli affermò che definirlo un falso non era una soluzione intelligente perchè il manoscritto ha un linguaggio visibilmente articolato, complesso e, a suo modo, sensato. Per esempio, alcune parole definite chiave, ritornano in schemi. Al di là di tutto il professore Montemurro è convinto che dietro a questo misterioso manoscritto ci sia una storia affascinante, che per ora, non ci è ancora dato saperla.
La struttura
Le illustrazioni, al di là delle parti scritte, sono le protagoniste del manoscritto. Proprio grazie alla quantità di queste ultime è stato possibile suddividere il volume in diverse parti e temi. La prima sezione (p. 1-66) è stata soprannominata botanica e al suo interno contiene figure di piante sconosciute o mai trovate (oppure appartenenti ad un altro pianeta). La seconda sezione invece (p. 67-73) è stata denominata astronomica o astrologica. Al suo interno sono stati illustrati ben 25 diagrammi i quali hanno una certa somiglianza con le stelle che noi tutti conosciamo. La terza sezione (p.75-86) viene definita biologica semplicemente per la presenza di moltissime figure femminili senza veli. Le quali, a loro volta sono immerse in strane pozze, comunicanti tra loro, di “acqua” scura.
Tra questa sezione e quella successiva vi è un foglio che ha la caratteristica di esser stato piegato sei volte e sul quale vi sono rappresentate figure di stelle, cellule, petali e fasci di tubi. La quarta ed ultima sezione (p. 87-102) è chiamata farmacologica per via della presenza di disegni di ampolle e fiale simili a quelle che si trovavano nelle antiche farmacie. L’ultima parte del manoscritto di Voynich non ha nessuna immagine fuochè la presenza di stelline ai lati delle righe, fatto che fa ipotizzare che sia indice. Forse questo mistero non verrà risolto per moltissimi anni, e forse è anche grazie a questo che risulta così affascinante.
Rebecca Romano