I mandala come simboli spirituali antichissimi, stupendi vortici di colori e forme
Vi sono oggi diverse forme artistiche che permettono di rappresentare i mandala: dal disegno alla pittura, sino alla realizzazione di mandala mediante sabbie colorate, tecnica madre per la realizzazione di tali simboli.
La storia e l’origine dei mandala è antica e lontanissima, tant’è che per comprenderli davvero occorrerebbe guardarli prendere forma grazie alle abili mani dei monaci buddisti, che li creano con delle sabbie colorate fino a comporre l’immagine finale. Per completare un mandala possono volerci anche alcuni giorni, scanditi dal ritmo incessante con cui i monaci, mediante apposite cannucce, creano questi stupendi vortici di colori e forme, dando vita ad esperienze meditative a cui è anche possibile assistere.
Al termine del lavoro, indipendentemente dalla sua maestosità o dal tempo impiegato per realizzarlo, il mandala sarà distrutto durante una cerimonia conclusiva. Le sabbie perfette verranno rimescolate e versate in un corso d’acqua, a simboleggiare l’impermanenza del mondo reale.
I mandala sono oggi ampiamente utilizzati anche in Occidente in vari ambiti – come le pratiche spirituali e la psicologia – per ritrovare la calma e l’equilibrio, nonché migliorare la memoria e la concentrazione. Se siamo noi a disegnare un mandala, mediante esso possiamo rappresentare il nostro universo, composto dalla nostra visione interiore congiunta all’esteriore.
Pare che colorare o dipingere un mandala sia molto rilassante e aiuti la riflessione, complici le sue forme colorate dal contorno piccolo e preciso.
Ci proviamo?