Surreale la situazione all’ospedale di Reggio Calabria. Troppi tagli alla sanità: pazienti medicati con cartone, garze e scotch per la mancanza di gesso e personale.
La notizia potrebbe sembrare una bufala, eppure il fatto è reale. E non sta accadendo in un ospedale da campo di un Paese del terzo mondo, ma in un ospedale supposto DEA (dipartimento d’emergenza e accettazione) di II livello, una struttura altamente qualificata e in grado di far fronte alle situazioni più gravi complicate. Per di più è l’unico ospedale in una città con più di 200000 abitanti, e il punto di riferimento per la provincia (750000 abitanti).
L’azienda sanitaria calabrese presenta da tempo più di 100 milioni di euro di buco nel bilancio. Per questo è stata tempo fa commissariata e sono stati effettuati tagli nel tentativo di risanare il bilancio.
Eppure le carenze dell’ospedale di Reggio Calabria cominciano a essere troppe: prima le lamentele per la mancanza di personale, ora mancano anche i presidi medici più banali, come il gesso. Questo è quanto riportato dai malcapitati che si sono recati presso la struttura in cerca di soccorso, le cui foto pubblicate in rete stanno diventando virali.
A causa dei tagli in bilancio, l’unico reparto fornito di gesso adatto per il trattamento di fratture e distorsioni è l’ortopedia. Il reparto però resta chiuso durante le ore notturne a causa della mancanza di personale. Di conseguenza, chi si reca in queste ore al Pronto Soccorso in cerca di aiuto, si vede medicato con cartoni, garze, scotch e bende. Tutte strategie di fortuna messe in atto dal personale per sopperire all’incredibile situazione che si è venuta a creare. I pazienti vengono poi inviati la mattina seguente con appuntamento al reparto di ortopedia, dove finalmente fratture e distorsioni vengono adeguatamente trattate (sempre che nel frattempo non siano peggiorate).
Attenti abitanti di Reggio Calabria e provincia: rompersi un piede di notte potrebbe essere davvero un bel problema.
Marco Giglia