Maltempo, Liguria e Piemonte le regioni più colpite

Maltempo Liguria Piemonte

Sono Liguria e Piemonte le regioni più colpite dall’ondata di maltempo che sta flagellando in queste ore l’Italia, l’ennesima di un novembre che finora ha fatto segnare precipitazioni record. Tante le situazioni critiche. E le previsioni meteo non promettono niente di buono nemmeno per il resto del paese, con la perturbazione destinata a scendere anche al centro-sud.

 

ALLERTA PROLUNGATA A GENOVA

La Protezione Civile ha prolungato fino a domani l’allerta rossa su Genova, il centro ponente ligure e la provincia di Savona. Nel capoluogo della regione alcune decine di persone sono state evacuate dalle loro abitazioni, mentre almeno un centinaio risulterebbero ancora isolate. La situazione più critica riguarda la Val Polcevera, dove nella scorsa notte sono caduti 200 millimetri di pioggia in appena tre ore, causando l’esondanzione dei rii Fegino e Ruscarolo.

Diverse strade cittadine sono state chiuse, mentre alcuni automobilisti che erano rimasti intrappolati nel sottopasso di Brin sono stati salvati dai Vigili del Fuoco. Problemi anche all’ospedale pediatrico Gaslini dove sono state chiuse due camere di degenza dell’Unità operativa di clinica pediatrica, con i piccoli pazienti spostati in altre parti del nosocomio. A rischio rinvio Sampdoria-Udinese, in programma domani alle 18 al Ferraris.




Nel savonese la costa è stata sferzata da una mareggiata che ha colpito soprattutto Alassio, mentre in Val Bormida sono caduto 1.200 millimetri di pioggia in poche ore e l’omonimo fiume ha superato il livello di guardia di cinque metri e 40 centimetri, esondando tra Dego e Piana Crixia. A Savona invece diverse strade si sono allagate e sono state chiuse. Smottamenti si segnalano in provincia di Imperia, a Bordighera e Camporosso.

Problemi anche alle vie di comunicazione. Chiuso un tratto dell’autostrada A7, la Genova-Milano, tra Bolzaneto e Busalla. Rallentamenti si registrano sulla linea ferroviaria Genova-Ventimiglia dove si viaggia a binario unico nel tratto tra Loano e Albenga, con pesanti ritardi. Sospesa la circolazione sulla linea Alessandria-Savona a causa di una frana. Il presidente della regione Giovanni Toti ha invitato i cittadini a mettersi in movimento solo se strettamente necessario.

 




LA SITUAZIONE IN PIEMONTE

Preoccupazione anche in Piemonte, dove per oggi era stata già data allerta arancione, ma ora è scattata quella rossa sia nella fascia sud, che comprende le province di Alessandria, Asti e Cuneo, che in quella più a nord, nelle province di Biella, Vercelli e Torino. I disagi maggiori al momento si registrano nell’alessandrino. A Torino la sindaca Chiara Appendino ha firmato un’ordinanza con la quale chiude alla circolazione di veicoli e persone la zona dei Murazzi a causa del crescente livello del Po. Il divieto è esteso anche al Borgo Medievale.

La situazione per il momento sembra sotto controllo. Monitorati anche il fiume Sangone, e il torrente Stura. Proprio la possibile piena del Po tiene in allarme non soltanto il capoluogo piemontese, ma anche le altre regioni in cui scorre, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Da verificare anche la situazione in Val d’Aosta, dove la valle di Champorcher è isolata a causa di una frana caduta sulla strada regionale. Qui sono attese precipitazioni consistenti, anche a carattere nevoso, con allerta arancione per il pericolo di valanghe.

 

ALLARME ANCHE AL SUD

Se al nord le condizioni sono complicate, domani potrebbe essere una giornata difficile in gran parte d’Italia. Prevista allerta rossa sulla Calabria (con forti timori per la fragilità idrogeologica della regione), arancione su Campania costiera, Puglia, Basilicata e Sicilia, oltre che su gran parte dell’Emilia Romagna, sul Lazio meridionale e sul centro-sud delle Marche.

Preoccupazione anche per Matera, già colpita da un pesante nubifragio lo scorso 12 novembre. L’amministrazione comunale chiede ai cittadini alla massima prudenza, evitando i sottopassi e le strade alberate. Allerta gialla, infine, su Trentino Alto Adige, Toscana, Umbria, Abruzzo, alcuni settori della Lombardia e parte meridionale del Friuli Venezia Giulia.

 

DINO CARDARELLI

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