Il male al fianco: un dolore pungente ma passeggero
Spesso quando corriamo o compiamo qualche sforzo fisico avvertiamo male al fianco.
Ma esattamente da cosa è causato?
Alcuni lo attribuiscono alla milza, altri al fegato.
In realtà ci sono diverse spiegazioni del male al fianco ma nessuna è predominante.
Una cosa è certa: fortunatamente il dolore dura poco. I medici chiamano questa fastidiosa sensazione con il termine exercise related transient abdominal pain (ETAP) o “dolore addominale transiente connesso all’esercizio fisico”.
È noto anche come dolore all’ ipocondrio ( una zona della cavità addominale situata tra le arcate costali e i fianchi). Sono termini scientifici che tuttavia non si riferiscono ad alcun organo in particolare.
Colpisce due terzi dei corridori e si manifesta durante attività fisiche che prevedono torsione del busto come la corsa, il nuoto, l’equitazione. Anche gli atleti professionisti lo avvertono ma in modo minore rispetto ai corridori amatoriali.
Secondo una comune spiegazione la causa è un scarso afflusso di sangue e, conseguentemente, di ossigeno, al diaframma: tuttavia, alcune attività sportive non comportano un dispendio di ossigeno tale da giustificare il malessere.
Un’altra ipotesi è che i sobbalzi dovuti all’esercizio fisico provochino un’eccessiva sollecitazione dei legamenti dei visceri,deputati a mantenere la posizione degli organi interni o del peritoneo (la membrana che li ricopre).
Questo giustifica il motivo per il quale alcuni lo accusino in misura maggiore dopo aver mangiato o bevuto (e quindi aver teso parzialmente l’addome) ma non spiega la comparsa del dolore dopo movimenti graduali come quelli del nuoto.
Altri ritengono che c’entri la postura: lavorando su determinate vertebre sembrerebbe possibile ricreare questo dolore. Un’ultima ipotesi sostiene che il male al fianco sia causato da una frizione o irritazione del tessuto addominale.
Le cause non sono ancora chiare ma la memoria può venirci in aiuto. Se il male al fianco si manifesta con una certa frequenza è utile ricordare se si è mangiato, bevuto e i movimenti compiuti prima dell’insorgere del malessere.
Alessia Cesarano