Malcom T. Liepke: quando è evidente che Lautrec e Degas avrebbero ancora molto con cui divertirsi.
Malcom Liepke (Minnesota, 1953) è un pittore autodidatta stabilitosi a New York. Scoprire e osservare i suoi quadri vi darà una sensazione di fresco in viso, come di acqua che scorre.
Che siano le sue donne dagli occhi intensi e gli sguardi sensuali, le labbra carnose e la pelle dalle tonalità grigie o la tecnica “bagnata” dell’utilizzo eccessivo del colore a olio -strato su strato, senza aspettare l’asciugatura- a darvi questa sensazione di fluidità, lo direte voi.
Osservare un quadro di Malcom Liepke ispira, allo stesso tempo, una grandissima tentazione nel toccare e accarezzare i suoi soggetti e un terrore profondo di rovinare tutto, tanto sembra un tratto di pennello appena passato, ancora fresco.
È l’illusione creata da quella che in inglese viene definita “wet-on-wet” (bagnato sul bagnato), ovvero una tecnica pittorica per la quale si utilizzano i colori a olio senza attendere che uno strato si asciughi prima di coprirlo con un altro.
Questo rende l’immagina grondante di colore e intesa, vibrante, come in movimento. È senza dubbio di grande impatto e dona al quadro una voluminosità irreale, come se il soggetto potesse uscire dalla tela da un momento all’altro.
Gli scenari in cui le figure ritratte si ambientano sembrano essere presi di peso dai quadri e i manifesti di Henrie Toulouse-Lautrec: bar e locande dai colori caldi, gente assorta nei propri pensieri, bicchieri di liquori vuoti che suggeriscono una serata all’insegna dell’alcool -per dimenticare? O per festeggiare?-.
E poi queste donne distese, sovrappensiero, intente in chissà quale piccola attività quotidiana. Alcune di loro sono ritratte di schiena, circondate da lenzuola e pareti dai colori tenui e delicati, proprio come certe belle bagnanti che Degas ha regalato alla storia dell’umanità.
Le luci, i colori, le atmosfere, tutto sembra riportare a questi due grandi pittori francesi che evidentemente hanno fatto breccia nel cuore di questo americano di Minneapolis.
Ed è grazie al contributo di Malcom Liepke che sembra possibile non abbandonare mai l’atmosfera delle locande e dei café che per tanti anni ci hanno affascinato e continuano a farlo nella loro grandiosa iconografia.
Con quel tocco moderno, però, degli sguardi, che ci fa comprendere che il pudore è cambiato, il senso della sensualità si è intensificato e che forse è davvero possibile ricreare la magia del passato.
Gea Di Bella