Il mondo dello sport è ricco di dualismi e accese rivalità che hanno fatto discutere, diviso e appassionato, da Pelè – Maradona a Federer – Nadal, passando per Messi – Ronaldo e Coppi-Bartali….per ricordarne alcune delle più celebri. La storia che sto per raccontarvi è quella di due uomini, due atleti straordinari, capaci da soli di dare lustro e far conoscere, tanto da arrivare al grande schermo, uno sport prima di loro, e dopo loro, ignoto ai più: l’apnea. Li giù, nelle profondità remote del mare, una volta regnavano Enzo Maiorca e Jacques Mayol.
Agli opposti
Passione per il mare, incredibile talento e tanti record. Scendere e poi scendere ancora, sino a toccare oltre 100 metri in assetto variabile, migliorandosi immersione dopo immersione, sfidandosi secondo dopo secondo, metro dopo metro. Finisce più o meno qui la lista di cose in comune tra Maiorca e Mayol, re assoluti dell’apnea tra gli anni ’60 e ’80. Uno italiano di Siracusa, l’altro francese nato a Shangai con l’Italia nel cuore (si stabilì all’isola d’Elba). Uno schietto, spontaneo, aperto, burbero, l’altro schivo, tormentato, introverso e distaccato. Non poteva che trattarsi di rivalità, come spesso accade nei più grandi dualismi sportivi, tra due modi completamente diversi di intendere, praticare e pensare la stessa disciplina: grintoso, rabbioso e potente Maiorca, aggraziato, posato ed elegante Mayol. Impulsivo Maiorca (celebre il ban televisivo a suo carico per le sue imprecazioni quando uno scontro con l’inviato Rai, quando la fama dell’apnea arrivò sino alla televisione di stato, gli costò l’ennesimo record), riflessivo Mayol (appassionato di filosofia orientale). L’uomo degli abissi, che lottava contro se stesso e l’acqua, e l’uomo delfino, che abbracciava il mare sino a diventare un tutt’uno con esso.
Dall’acqua al cinema
La rivalità colpì e appassionò talmente tanto che il regista Luc Basson nel 1988 decise di farne un film ispirato ad essa, Le Grand Bleu. Non sorprenderà a questo punto leggere le diverse reazioni alla pellicola. Mayol incontra il regista, che gli presenta il progetto, Maiorca lo critica e lo contrasta, per la rappresentazione errata e caricaturale fatta della sua persona. Tanto che il film, in Italia, uscirà solo nel 2002, dopo la morte di Mayol (nel 2001) e la risoluzione delle controverse con Maiorca. Bianco e nero. Eppure blu. Come il mare e le sue profondità. Grazie a loro, da luogo misterioso e sconosciuto, a teatro di una rivalità in grado di appassionare e portare alla ribalta l’apnea e il fascino di questa disciplina.
Beatrice Canzedda