Magnus Carlsen e Garry Kasparov sono due mostri sacri degli scacchi. Entrambi campioni del mondo, Kasparov ottenne il titolo nel 1985 e lo mantenne fino al 1999, mentre Carlsen regna incontrastato dal 2013. Sono considerati tra i più forti giocatori di sempre, se non i più forti. Per questo la notizia dell’incontro imminente ha reso euforici tutti gli amanti di questo sport.
Era il 2005 quando Kasparov annunciava il suo ritiro. Adesso, a distanza di 16 anni dal loro ultimo e unico incontro ufficiale (Reykjavik, 2004), l’ex campione del mondo sfiderà l’attuale possessore del titolo, il norvegese Magnus Carlsen. L’incontro avverrà online e sarà in un formato di gioco molto particolare. Si preannuncia quindi una battaglia epica, nella quale si confronteranno anche due epoche diverse.
L’evento
Come ogni anno, il Saint Louis Chess Club ha organizzato due tornei dove si sfideranno i migliori giocatori del mondo. Questa volta però , per via delle problematiche relative al Covid-19, le sfide saranno online. Il primo torneo (Champions Showdown: Chess 9LX) si terrà dal 11 al 13 settembre e vedrà il ritorno del leggendario Garry Kasparov sulla scacchiera, pur se digitale. Mentre il secondo (St. Louis Rapid & Blitz) si svolgerà dal 15 al 19 dello stesso mese.
Quello in cui si scontreranno Magnus Carlsen e Garry Kasparov non sarà il classico torneo di scacchi. Si tratta infatti di un formato particolare, chiamato Fischerrandom, o scacchi 960 (per via delle 960 posizioni iniziali possibili). Una versione degli scacchi ideata dall’americano Robert (Bobby) Fischer, un altro campione del mondo, dove tutti i pezzi minori (cavalli, alfieri) e maggiori (torri, regine e re) sono disposti in maniera semi-casuale -ma identica per entrambi i giocatori- mentre la posizione dei pedoni rimane invariata.
Oltre a Magnus Carlsen e Garry Kasparov, parteciperanno anche il numero due al mondo Fabiano Caruana, l’attuale campione del mondo della variante 960, il cinese Wesley So, e il giovane prodigio iraniano Alireza Firouzja. Il torneo sarà un round-robin -per cui tutti i giocatori affronteranno almeno una volta tutti gli altri-, e ci sarà un montepremi di 150 mila dollari da dividere tra i vari partecipanti.
Lo scontro del secolo
Si era già detto, in un altro articolo, che si prospettava una estate molto interessante per gli amanti del nobil giuoco. Ma nessuno avrebbe mai immaginato una cosa del genere: Magnus Carlsen, il Mozart degli scacchi, che affronta il leggendario Garry Kasparov -anche se online e nel formato 960. Il giocatore che ha dominato la fine del secolo scorso contro quello che sta dominando l’inizio dell’attuale.
L’ultima volta che si sono sfidati, i due hanno giocato tre partite, con due vittorie per Kasparov e una patta. Per il giovanissimo Carlsen, che all’epoca aveva appena 13 anni, quello fu comunque un grande risultato. Riuscire a pattare con il campione del mondo a quella età (e non solo a quell’età) non è certo alla portata di tutti. Quella partita fece scalpore, anche perché Kasparov fu “fortunato”. Era infatti in una posizione peggiore ma Carlsen non riuscì a concretizzare il vantaggio per via del poco tempo a disposizione.
Sarà molto interessante vederli combattere nuovamente sulla scacchiera. Ma sarebbe ancora più interessante vederli giocare la famosissima difesa Siciliana. Usando la quale Carlsen è riuscito a difendere il suo titolo contro l’italo-americano Fabiano Caruana, nel 2019. La stessa difesa che ha reso celebre Kasparov, da molti infatti considerato il più grande ed esperto giocatore di siciliana di sempre.
Due epoche a confronto
Quello di settembre sarà uno scontro tra due generazioni e due epoche molto diverse. Garry Kasparov si guadagnò il titolo di campione del mondo negli anni 80 e lo mantenne fino alle porte del 2000. Giocò cioè in un periodo nel quale i computer facevano appena il loro ingresso sulla scena scacchistica. Non erano quindi particolarmente forti, ma erano comunque malvisti. Si temeva infatti che in un futuro prossimo la loro enorme capacità di calcolo e di valutazione delle posizioni, insieme all’assenza di emozioni e di altri fattori psicologici, avrebbe “rovinato” il gioco.
A tal proposito rimane celebre la sfida contro il computer della IBM Deep Blue. Perché nonostante Kasparov vinse l’incontro, il computer riuscì a strappargli una vittoria che aveva del clamoroso, e che diede vita a non pochi dibattiti. In primis perché non era mai successo che il campione del mondo in carica venisse sconfitto da una macchina. E in secundis, perché vi furono delle pesanti accuse mosse dallo stesso Kasparov nei confronti di una mai accertata manipolazione delle mosse fatte da Deep Blue.
Al giorno d’oggi però le “macchine” sono un elemento imprescindibile per la preparazione teorica dei giocatori. Non sono più temute in quanto possibili usurpatrici del primato umano sugli scacchi. Anche perché tale primato, di fatto, non esiste più. Dalle aperture al finale, passando per il medio gioco, i software scacchistici hanno portato molti cambiamenti, anche sostanziali, in tutte le fasi del gioco.
Basti pensare alla recente sfida tra Carlsen e Caruana per il titolo di campione del mondo. Dove, grazie alla sua preparazione con un super-computer, lo sfidante ha potuto esplorare e approfondire numerose varianti della già citata difesa siciliana, mettendo in seria difficoltà il campione del mondo.
Evoluzione e Tecnologie
È ovvio che i giocatori di oggi, proprio grazie al supporto di motori come Stockfish o, addirittura, delle Intelligenze Artificiali come AlphaZero, abbiano una comprensione ed una conoscenza degli scacchi molto più vasta rispetto a quelli del passato. Gli scacchi continuano a evolversi, proprio grazie alle nuove scoperte fatte da queste macchine. Soprattutto nel caso delle Intelligenze Artificiali, dove sempre più spesso si assiste ad un modo di giocare diverso da quello delle altre macchine calcolatrici. Un tipo di gioco che, paradossalmente, assomiglia molto a quello di certi campioni del passato come Michail Tal o Paul Morphy.
Il progresso tecnologico, in particolare nel campo dell’Intelligenza Artificiale, sta facendo fare agli scacchi molti passi avanti. Così in altri giochi e non solo nei giochi, l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando interi paradigmi. Tutto ciò per molti è affascinante, per altri terribile. Il timore è sempre quello: vedere gli umani rimpiazzati dalle macchine. Però, come ci ricorda Garry Kasparov nel suo libro “Deep Thinking”:
Non stiamo gareggiando con le nostre macchine, non importa quanti lavori umani possano fare. Stiamo gareggiando con noi stessi per creare nuove sfide e per estendere le nostre capacità e migliorare le nostre vite. […] Se sentiamo di essere superati dalla nostra tecnologia è perché non ci stiamo spingendo abbastanza in là, non siamo abbastanza ambiziosi nei nostri obiettivi e nei nostri sogni.
Vincenzo Rapisardi