Il magnifico mondo della campagna elettorale
Nel regno animale difficilmente la fauna si rende ridicola; o meglio, se accade è solo per distrazione: solo se a un geco viene un colpo di sonno infrocia a terra rintronato, così per un Koala che si ritrova stupito ai piedi di un albero con una foglia di eucalipto in una zampa.
Insomma, solo al culmine del magnifico mondo degli esseri viventi possiamo ravvisare una coriacea volontà nel fare di proposito figure di merda.
Tale predisposizione si acuisce e raggiunge vette parossistiche proprio nei momenti “caldi” della storia di tutti noi, sia soggettiva che comune.
Sei con la donna dei tuoi sogni? Perfetto, il tuo cervello si setta sul comando “datti un tono! Spara cazzate a raffica”. Ti ritrovi a parlare davanti a tante persone? Nessun problema! Ti parte subito la “splendida idea” di raccontare storielle divertenti, puntualmente fuori luogo e decontestualizzate, che farebbero sparire il sorriso anche a uno con una paresi alla mandibola.
A proposito di prolassi mandibolari, veniamo al nostro primo soggetto: un anziano, rintronato dall’abuso decennale e indiscriminato di Cialis anche a colazione, che sotto campagna elettorale ti spunta davanti agli occhi anche a televisore spento. Una sorta di salma galvanizzata che alla tenera età di 82 anni dichiara: “aumenteremo le pensioni minime a mille euro. Anche quelle delle “nostre” mamme.” Le nostre mamme? Ora non stiamo lì a cercare il pelo; chi non ha una mamma di almeno 110 anni con la minima?
E visto che il futuro governo Berlusconi è sicuro di portare la soglia di vivibilità a 125 anni, creando così episodi di suicidi di massa tra i dirigenti dell’Inps – altri adolescenti ottuagenari ormai incatramati da decenni -, è anche giusto che i novantenni inizino a pensare al futuro; mica possono fare i cazzari per sempre?
Adoro – e non sono ironico – la coriacea distanza di Berlusconi dalla realtà, propensione che l’evidente rincoglionimento ha addirittura acutizzato; infatti, nella sua testa è ancora convinto di avere cinquant’anni, un revolver sulla scrivania e un efficientissimo stalliere della mafia. La sua ostinata quanto spigliata voglia di vivere lo salva, ma è anche vero che incula ancora tutti noi, e, se permettete, come effetto collaterale è abbastanza fastidioso.
Dall’altro lato dello scempio abbiamo un giovanotto che, nonostante l’ età, ha già considerevoli fallimenti e figuracce alle spalle, tutte caratteristiche che in Italia sono preziosamente curricolari. Renzi, con orgoglio, ha dichiarato che il Pd sarà l’unica forza politica che non inserirà il nome del segretario sul simbolo. Bravo! Che enorme gesto di umiltà e coralità politica… se fossimo in Svezia però!
Matteo gira frittate per mestiere. Mica poteva dire che il suo nome sarebbe stato di sicuro un deterrente elettorale dopo tutte le cretinate fatte – e dichiarate anche in esperanto -, dopo tutti gli intrallazzi e i favori alle banche, dopo tutto il clientelismo di provincia perpetrato e la umiliante debacle referendaria? Matteo minimizza e fa lo gnorri ma ormai il suo nome puzza di fregatura come la scritta “Made in China”.
Se Berlusconi si aliena dalla realtà, Renzi ancora crede di piacere, quando dovrebbe cominciare a chiedersi se è mai piaciuto. E’ un tratto tipico dei narcisisti assoluti: sono patologicamente convinti di cose straordinarie sul loro conto che non stanno né in cielo e né in terra, ma solo i più alienati e pericolosi diventano führer! Mica cotica?
Salvini invece fa figure di merda per emulazione! Segue su Twitter la scia di neuroni morti lasciata da Trump. C’è poco da dire: il primo a campare sulle spalle dei profughi e degli stranieri è proprio lui! Se non cavalcasse il razzismo forse neanche saremmo a conoscenza della sua esistenza (ma il mondo è bello perché è avariato!). Anzi, sono quasi certo che se non brandisse la patetica e triste clava della discriminazione ora spelerebbe con la bocca ciuffi di banano in una radura della foresta del Borneo.
Di Maio, infine, non lo vedo tanto presente a se stesso; ha la faccia di quello che nei film pesca il bastoncino corto. Non è certo un’ esplosione di allegria e di vitalità, e come potrebbe mai? Provateci voi con alle spalle un “Grillo Idrofobo”… farebbe sbiancare tutti. Ma anche il Movimento pare si stia adeguando all’andazzo. Credo che nessuno abbia mai considerato – e per primi i pentastellati – l’eventualità che la politica non sia un’entità lontana, ma lo specchio di un costume nazionale ormai radicato e che ha rovinosamente preso il largo da un pezzo.
In talleri Di Maio lo vedo disorientato, quando è in pubblico sembra sempre che pensi: “e ora che faccio? Dove vado? E se mi chiedono qualcosa … cosa “direbbi”?”
Fonte foto TP Termometro Politco