Un immobile confiscato alla criminalità organizzata nel cuore di Genova sarà trasformato in una Casa della legalità, un’iniziativa che intende costituire un punto di riferimento per chi necessita di supporto legale e sociale. Questo progetto, promosso dalla Procura della Repubblica di Genova insieme a enti e associazioni, rientra in un più ampio impegno volto al recupero dei beni confiscati alla mafia, destinati a scopi collettivi e sociali. La Casa della legalità sarà principalmente orientata a tutelare le donne e le persone in condizioni di vulnerabilità, offrendo loro assistenza legale e un sostegno psicologico.
Un progetto per contrastare la criminalità organizzata
L’iniziativa ha l’intenzione di combattere la mafia e promuovere una cultura di legalità. Trasformare un immobile confiscato in un luogo di supporto sociale è solo uno degli aspetti di un piano che punta a recuperare e restituire alla collettività ciò che è stato sottratto dalla criminalità. La struttura non si limiterà a fungere da centro di assistenza legale, ma diventerà un luogo dove i cittadini più vulnerabili possano trovare aiuto in vari ambiti, rafforzando il legame tra le persone e le istituzioni.
Francesco Maresca, assessore al Patrimonio del Comune di Genova, ha fornito dettagli sull’iniziativa durante una recente commissione comunale, dichiarando che l’immobile che ospiterà la Casa della legalità dovrà disporre di spazi ampi per accogliere diversi servizi destinati ai soggetti fragili, in particolare donne e minori che si trovano a dover affrontare situazioni di abuso o violenza.
La gestione dei beni confiscati
Il Comune di Genova è già impegnato da tempo nel recupero e nel riutilizzo dei beni confiscati alla mafia. Attualmente, sono disponibili ben 68 immobili sequestrati che il Comune intende destinare a scopi sociali, contribuendo così al contrasto delle infiltrazioni mafiose e alla promozione della coesione sociale. Inoltre, nel 2025 il Comune parteciperà a cinque nuovi bandi, con l’obiettivo di espandere ulteriormente il numero di immobili da recuperare e riutilizzare. Tra gli altri progetti in corso, ci sono la creazione di una Casa della Cultura per artisti locali e la ricerca di spazi destinati ai giovani, non solo studenti universitari, ma anche lavoratori di settori chiave per la città come i portuali e i riparatori navali.
Cooperazione tra istituzioni e associazioni
Un aspetto fondamentale di questo progetto è la collaborazione tra la pubblica amministrazione e le associazioni attive sul territorio. La Casa della legalità non sarà soltanto un centro di assistenza legale, ma anche uno spazio di solidarietà, dove le persone più vulnerabili potranno ricevere supporto emotivo e pratico. La partecipazione delle organizzazioni sociali e delle realtà del volontariato sarà cruciale per creare una rete di supporto solida e affettuosa, in grado di rispondere in maniera efficace ai bisogni della comunità. Questo approccio collaborativo mira a costruire una rete di protezione per chi si trova in difficoltà, facendo leva sull’impegno collettivo.
In particolare, la Procura della Repubblica di Genova ha svolto un ruolo di primo piano nel facilitare la creazione di questa Casa della legalità, mettendo a disposizione risorse e supporto. Il procuratore capo ha già annunciato che, nei prossimi giorni, si terrà un incontro con l’assessore Maresca per discutere le modalità pratiche e organizzative della collaborazione, per definire insieme gli aspetti operativi.
La riqualificazione urbana attraverso i beni confiscati
Il recupero dei beni confiscati è una strategia che ha il vantaggio di restituire alla collettività aree urbane altrimenti destinate al degrado. La trasformazione di un immobile sequestrato in una Casa della legalità è una risorsa per la città, che consente di restituire alla comunità uno spazio di valore sociale, in grado di promuovere la coesione e l’integrazione. Inoltre, questa iniziativa contribuisce a cambiare la percezione di determinati quartieri, spesso segnati da difficoltà sociali, trasformandoli in luoghi di speranza e di solidarietà.
Genova, come altre città italiane, sta investendo risorse e impegno per dare una nuova destinazione a quei beni sottratti alla criminalità, in modo che non vengano semplicemente abbandonati o lasciati in balia dell’incuria. La Casa della legalità e gli altri progetti correlati rappresentano un passo concreto verso un futuro più giusto, in cui le istituzioni collaborano per creare opportunità per tutti i cittadini.
I finanziamenti e la sostenibilità del progetto
Per garantire la realizzazione del progetto, il Comune di Genova ha già ottenuto un contributo importante attraverso un bando della Regione Liguria. Grazie a questo finanziamento, pari a 100 mila euro, sarà possibile completare i lavori di manutenzione straordinaria di un immobile confiscato in Via Giambattista Vico, che diventerà una casa di accoglienza per famiglie in difficoltà. I lavori sono previsti per concludersi entro la fine del 2025.
Oltre a questo, il Comune ha in programma di partecipare a nuovi bandi per ottenere ulteriori risorse che possano sostenere altri progetti legati ai beni confiscati. L’obiettivo è garantire che queste iniziative non solo vengano realizzate, ma che siano anche sostenibili nel lungo periodo, attraverso una gestione oculata delle risorse e delle strutture.