Le tensioni nel mercato immobiliare spagnolo hanno portato a un crescente malcontento sociale, già evidenziatosi qualche mese fa, e che di nuovo è scoppiato domenica scorsa con una grande manifestazione per la casa. A Madrid, il presidente delle Federazioni di Associazioni di Residenti (Fravm) ha avvertito che la città potrebbe presto vedere uno “sciopero degli affitti”. L’obiettivo è spingere le autorità, statali e municipali, a rivedere il sistema residenziale, mettendo al centro il diritto alla casa come bene sociale e non come semplice merce di mercato, limitando così il fenomeno B&B del turismo sfrenato e . Il problema è acuito dall’aumento vertiginoso dei prezzi: tra il 2015 e il 2023, il costo delle abitazioni in Spagna è cresciuto del 47%, mentre gli affitti sono aumentati del 58%. Nel frattempo, i salari sono cresciuti di appena il 17%, creando un divario che rende l’indipendenza economica sempre più difficile per i giovani, il 66% dei quali vive ancora con i genitori.
Le richieste dei manifestanti: un intervento del Governo per la casa
Alla manifestazione per la casa e contro il fenomeno B&B, oltre agli esponenti politici di Podemos e PSOE, più di 22mila manifestanti hanno chiesto una serie di interventi concreti. Tra le dieci richieste principali figurano l’espansione della legge statale sulla casa, l’imposizione di un tetto agli affitti, il ritorno dei contratti di locazione a tempo indeterminato e la regolamentazione degli affitti turistici brevi. Primi tra tutti in piazza erano i giovani, le vittime maggiormente colpite dal caro affitti e dal mercato immobiliare.
Il premier Pedro Sánchez ha riconosciuto la gravità della situazione, affermando di non volere “un Paese di proprietari ricchi e inquilini poveri”. Le misure finora annunciate dal Premier, come il bonus affitti per i giovani, sono però considerate insufficienti dagli esperti del settore.
Una crisi immobiliare in crescita: il ruolo dei fondi di investimento
La crisi abitativa non riguarda solo i giovani. Famiglie intere faticano a trovare una casa accessibile, mentre i prezzi degli affitti continuano a salire in modo esorbitante. Le case popolari rappresentano solo il 2,5% del totale del parco immobiliare spagnolo, un numero decisamente inferiore rispetto alla media europea.
Una delle principali cause dell’aumento dei prezzi è l’ingresso dei fondi di investimento stranieri, come Blackstone, che acquistano appartamenti per poi rimetterli sul mercato a prezzi maggiorati. Questi fondi, e nuovi agenti privati che agiscono sulla città, hanno spinto i costi delle abitazioni oltre il livello di sostenibilità per molti cittadini.
La manifestazione per la casa e la protesta contro il fenomeno B&B è volto proprio a garantire un modello abitativo che includa e garantisca, prima di tutto, un tetto per i cittadini madrileni. Le città, a causa degli interessi dei privati e della sempre più spietata globalizzazione, ha portato ad una marginalizzazione delle classi meno abbienti nei quartieri più periferici – e criminalizzati – mentre il centro città è destinato a splendere agli occhi dei turisti, tra alti palazzi di lusso e Bed and Breakfast a prezzi onerosi.
Lotta agli Sfratti e Controllo dei Prezzi
I manifestanti hanno espresso chiaramente la necessità di fermare gli sfratti, che nel 2023 hanno colpito oltre 26.000 famiglie, e di regolamentare i fondi di investimento. Sebbene il governo di coalizione abbia approvato una legge per bloccare l’aumento dei prezzi degli affitti nelle zone sotto tensione, i risultati sono stati limitati. In Catalogna, l’unica regione in cui è stata applicata in modo significativo, gli affitti sono scesi leggermente, ma l’effetto è stato annullato dall’aumento degli affitti stagionali e turistici.
L’impatto della manifestazione per la casa in Spagna e la crescente mobilitazione contro il fenomeno B&B
Le proteste contro la crisi abitativa non si limitano a Madrid. Già nei mesi scorsi, manifestazioni simili si sono tenute in altre regioni del Paese, dalle Isole Canarie a Barcellona, con migliaia di persone scese in piazza per chiedere un cambiamento. L’aumento del turismo e l’ingresso di investitori stranieri hanno reso il problema ancora più grave nelle aree turistiche, come le Baleari e la Costa del Sol, dove i lavoratori del settore non possono più permettersi di vivere vicino ai loro luoghi di lavoro.
L’overtourism è un fenomeno che, oltre ad avere un forte impatto ambientale, causa anche dei disagi a livello abitativo, sia per i lavoratori sia per gli studenti. Il mercato immobiliare continua sempre più a crescere, causando vere e proprie difficoltà anche per l’affitto di una stanza. Le città più colpite, oltre alle mete turistiche, sono le grandi capitali europee, come Roma, Parigi, Milano, Amsterdam, già molto famose per avere una seria difficoltà nel reperimento di un alloggio.
Un problema generazionale: giovani senza casa
I giovani spagnoli sono tra i più colpiti dalla crisi abitativa. Molti di loro, nonostante abbiano un lavoro, non possono permettersi di pagare un affitto. Di conseguenza, il 70% dei lavoratori giovani vive ancora con i genitori. Questo dato evidenzia un problema generazionale, in cui l’indipendenza economica viene ritardata sempre di più. Mentre in Europa la media dei giovani che vivono con i genitori è del 50%, in Spagna la situazione è decisamente peggiore.
Mentre la popolazione continua a crescere e i salari non tengono il passo con l’aumento dei prezzi, milioni di persone rischiano di rimanere senza una casa. Il governo Sánchez dovrà affrontare pressioni crescenti per risolvere il problema, non solo dai manifestanti, ma anche dai partiti della sua coalizione di governo e dai gruppi di opposizione.
La lotta e la continua manifestazione per la casa è uno dei diritti che dovrebbe rientrare nella categoria degli alienabili all’uomo. Ma, a causa di un’adesione sempre più infima al mercato globale e neoliberale, molte persone non riescono a sostenere gli incessanti aumenti di un mercato privatizzato. Le misure attualmente in atto non sembrano sufficienti a risolvere una crisi che ha radici profonde e che coinvolge milioni di persone in tutto il Paese. Le proteste continueranno probabilmente nei prossimi mesi, mentre il governo dovrà trovare un modo per bilanciare gli interessi degli investitori con quelli dei cittadini. La speranza è che vengano adottate misure più incisive per garantire il diritto alla casa, come previsto dalla Costituzione spagnola.