Una madre stalker, questa proprio mancava nel quadro ‘già bello’ delle ingiustizie e delle assurdità affisso sulla parete del nostro Paese da decenni. Difficile pensare che una madre possa ostacolare a tal punto la felicità di una figlia e diventare persino pericolosa.
Il paese è piccolo, la gente mormora
Una madre non ha accettato per anni (e non accetta) la relazione della figlia con un’altra donna ed è stata proprio da lei denunciata per atti persecutori di stalking reiterati nel tempo. E’ accaduto a Noto, cittadina siciliana in provincia di Siracusa. Forse la paura del giudizio in un paesino così piccolo è l’unica spiegazione pur non essendo una giustificazione. O per non dire che si tratta di puro egoismo e di una buona dose di ignoranza. Ignorare fino al punto di non accettare i gusti sessuali e di vita della propria figlia, certamente, è cosa discutibile. Se tutto questo poi è seguito da un vero e proprio atteggiamento stalker, diventa ignobile. Certo è che ora, questa vicenda che la madre cercava disperatamente di coprire, ora è sulla bocca di tutti a Noto. E non solo.
“Ti sfregio con l’acido e ti investo con la macchina“
Pare che l’avversione della madre stalker, nei confronti della storia d’amore di natura omosessuale della figlia, si sia resa insostenibile alla decisione delle due donne di andare a vivere insieme e di vivere il loro rapporto alla luce del sole.
Da quel momento in poi iniziano una serie di pedinamenti, di messaggi e di minacce. Gli insulti alla figlia già c’erano stati nel corso di tutta la relazione mal digerita. La madre per 5 anni ha sempre interferito e molestato verbalmente la propria figlia facendo vivere la ragazza in uno stato di ansia e terrore. Addirittura il pensiero di vivere con la paura che tua madre possa investirti con la sua auto o possa sfregiarti il volto come mostrano i messaggi inviati dalla signora alla vittima. La figlia non rispondeva a questi gesti e atteggiamenti assurdi e la madre stalker diveniva ogni giorno più insistente fino a renderle la vita impossibile. Le telefonate diventavano insistenti, i messaggi offensivi e intimidatori. Ma per fortuna a tutto c’è un limite, e il limite è finalmente giunto.
La paura che si trasforma in coraggio di denunciare la propria madre
Il motivo scatenante che ha portato la giovane ragazza a denunciare la madre avrebbe a che fare con il suo lavoro. La vittima, infatti, aveva appena intrapreso un nuovo percorso lavorativo.
La madre si è però recata presso l’attività commerciale in questione minacciando i gestori di licenziare la figlia altrimenti avrebbe fatto danni all’azienda. Detto fatto. I capi hanno assunto e poco dopo allontanato la figlia. La signora è riuscita nel suo intento ma non ha considerato la reazione della ragazza a l’ennesima umiliazione che è sfociata in una difficile denuncia: quella alla propria madre.
Gli agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di Noto, hanno accolto il racconto della vittima e hanno esaminato il materiale. Per la legge non v’è dubbio, si tratta di atti persecutori reiterati nel tempo che vengono riassunti sotto il reato di stalking, aggravato dal legame familiare.
Convocata negli stessi uffici di Polizia, la persecutrice è stata denunciata e diffidata dall’avvicinarsi alla figlia. In merito a questo la Polizia di Stato ha dichiarato che le vittime di questo odioso reato non devono mai sottovalutare le manifestazioni comportamentali da parte degli aggressori che possono costituire nella maggior parte dei casi un chiaro segnale di stalking. E invita a denunciare questi atti ingiusti e non conformi alla legge che purtroppo in Italia hanno attualmente una altissima percentuale.
Non è mai abbastanza ricordarlo. Nè dirlo spesso. Denunciate, denunciamo! E che possa un giorno diventare meno difficile farlo, anche laddove si tratti di persone vicine a noi o che sono, nel peggiore dei casi, ‘sangue del nostro sangue’.
Claudia Marciano