La risposta alla domanda “fino a quale età un genitore deve mantenere il figlio?” è stata stabilita in maniera chiara e precisa. Esiste un limite d’età superato il quale i genitori sono legittimati a non mantenere il figlio? Ebbene sì.
In base alle statistiche italiane ed europee tra aspettative di vita e occupazione, questo limite è fissato a 34 anni, superato il quale i figli non possono più pretendere di farsi mantenere dai genitori, soprattutto se non contribuiscono alle spese quotidiane e, per di più, occupano l’appartamento dei genitori senza alcun titolo e contro il volere di questi ultimi.
È ciò che è accaduto a Modena, stabilito della Seconda Sezione del Tribunale della città.
Il limite dei 34 anni era stato stabilito nel 2016 da un’ordinanza del Tribunale di Milano, ma è la prima volta che si applica ad un caso concreto. È la prima volta, infatti, in cui viene sancito che un uomo maturo (il figlio in questione ha 60 anni) non può pretendere tale diritto, salvo i casi in cui siano impossibilitato a procurarsi un pasto oppure nei caso di povertà e difficoltà assoluta.
La madre che non vuole mantenere il figlio: cosa è successo a Modena
La signora ultraottantenne da tempo impegnata a convincere il figlio ad andar via di casa, si è rivolta al giudice, stanca di mantenere il figlio e della sua totale indifferenza nei confronti della gestione quotidiana della casa, e che in alcun modo contribuiva alle spese. Anzi, rivendicava il pieno diritto di continuare a occupare l’appartamento, anche contro la volontà della madre, che glielo aveva concesso in semplice “comodato precario”.
Già nel marzo 2017 la signora aveva inviato una lettera al figlio per invitarlo a sgomberare ma, considerata l’indifferenza di lui, la madre è stata costretta a procedere per vie legali e fargli causa.
Per il giudice del Tribunale modenese è inaccettabile che un figlio forzi la volontà dei genitori e rivendichi il diritto – peraltro inesistente – di continuare a essere mantenuto a quell’età.
Già la Cassazione Civile nel 2014 ricordava che “con il superamento di una certa età, il figlio maggiorenne, anche se non indipendente, raggiunge comunque una sua dimensione di vita autonoma che lo rende meritevole di diritti ma non più del mantenimento”.
Il genitore ha il diritto di chiedere al figlio di andar via di casa
Come ha spiegato il giudice:
“Non è affatto raro che i figli, divenuti maggiorenni, anche dopo aver raggiunto un’età tale da non poter essere in alcun modo beneficiari del diritto di mantenimento, permangano nella casa natale unitamente ai genitori in virtù di un rapporto ormai consolidato di solidarietà e affetto familiare. Ciò non toglie, tuttavia, che non vi è alcuna norma dell’ordinamento che attribuisca al figlio maggiorenne il diritto incondizionato di permanere nell’abitazione di proprietà esclusiva dei genitori contro la loro volontà e in forza del solo vincolo familiare. I genitori hanno il diritto di richiedere al figlio convivente di liberare l’immobile occupato”.
In conclusione, il figlio in questione, oramai 60enne, deve lasciare l’appartamento entro 4 mesi, ovvero entro giugno 2018, ed è stato anche condannato a pagare le spese processuali.
Annachiara Cagnazzo