Nelle votazioni francesi per l’Asemblée National il fattore principale è l’affluenza al voto. Quindi l’astensione di oltre il 50% registrato nella giornata di ieri è il dato più importante. In Francia ci sono 557 collegi, in ogni collegio vince un solo candidato. Il candidato vince se raggiunge il 50% e se il 25% aventi diritto al voto adempie al proprio diritto. Nel caso contrario si va al ballottaggio e partecipano solo coloro che al primo turno sono arrivati almeno al 12,5% dei consensi. Quindi nel caso di ieri si dovrà andare al ballottaggio che si terrà il 18 di questo mese. Vedendo i risultati di ieri Macron vola a vele spiegate verso una maggioranza assoluta ottenendo il 32,6% dei consensi, un risultato che potrebbe portare dai 415 ai 455 seggi su 557. Prima delle elezioni molti credevano che Macron avrebbe dovuto convivere con una maggioranza differente. La partita non è ancora vinta continua a ripetere il presidente. Catherine Barbaroux, presidentessa ad interim di En Marche!, commenta così il risultato “Non ascoltate i nostalgici dell’immobilismo e dell’impotenza che pretendono che un’ampia maggioranza sarebbe un handicap per la democrazia. Rispetteremo il dialogo e ogni sensibilità”. Si festeggia con cautela in casa En Mache!. Sensazioni molto diverse in casa Front National che arriva al 14% e si stima che possa ottenere da 1 a 4 seggi. Per Marine Le Pen non arrivare almeno al 15% sarebbe stata una grave sconfitta. Una sconfitta in piena regola quindi per Marine Le Pen che solo pochi mesi fa sembrava impensabile. La leader del FN non si da per vinta e dopo aver accusato il sistema elettorale che escluderebbe milioni di voti invita i patrioti ad andare a votare al ballottaggio. Il secondo posto se lo aggiudicano i Republicains con il 21,5% delle preferenze e punta di ottenere tra gli 80 e i 100 seggi. Con l’11% delle preferenze si piazza al penultimo posto France Insoumise di Jean-Luc Melenchon. Jean-Luc Melenchon parla di una situazione politica instabile e chiede agli elettori di evitare di votare il partito del presidente al ballottaggio. In ultima posizione con il peggior risultato ci sono i socialisti con il10,2% e ammettono la sconfitta dopo che il Hamon è stato eliminato al primo turno.
Con questi dati sembra che Macron con il suo En Marche! potrà governare con una maggioranza che non si vedeva in Francia dai tempi di De Gaulle. Il voto è stato comunque sotto il segno della paura. Il dispiegamento di forze dell’ordine è stata massiccia per evitare qualsiasi pericolo. Fortunatamente l’unico protagonista di queste elezioni è stato l’astensionismo. Il pericolo più grande è la perdita di fiducia da parte degli elettori che hanno deciso si starsene a casa. È questo il dato più preoccupante e sopratutto il vincitore. Adesso bisogna aspettare il ballottaggio per delineare con certezza l’Asemblée National.
CD