Le elezioni europee del 2024 si sono concluse, lasciando un panorama politico in gran parte immutato a livello comunitario, nonostante i timori di un significativo spostamento a destra. Mentre in Francia, il presidente Macron ha sciolto il parlamento francese, i risultati elettorali hanno registrato da un lato una deriva sovranista, già esistente ma sempre più preoccupante, e hanno anche evidenziato una crescente sfiducia dei cittadini verso le istituzioni europee, data la bassa affluenza alle urne. I partiti tradizionalmente liberali e filo-europei hanno mantenuto la loro posizione predominante, con il Partito Popolare Europeo (PPE) che si conferma la prima forza politica e i socialisti che, nonostante un leggero calo, mantengono il secondo posto.
I partiti euroscettici hanno registrato una crescita, a scapito delle forze europeiste e ambientaliste. In particolare modo, la Francia è attualmente vittima di un terremoto politico e parlamentare: la vittoria dell’estrema destra, guidata da Marine Le Pen, ha provocato una crisi politica interna. Il presidente Emmanuel Macron ha sciolto il parlamento – Assemblea Nazionale – e ha convocato le elezioni anticipate, segnando un momento di grande tensione e incertezza per il futuro del Paese.
Breve analisi dei risultati elettorali dopo le europee
Le elezioni europee del 2024 per la decima legislatura del Parlamento Europeo si sono concluse senza particolari stravolgimenti sul palcoscenico comunitario, se non con una grande conferma della deriva destrorsa che sta affliggendo tutti i paesi d’Europa. Uno dei più gravi terremoti che ha afflitto l’Europa è quello che si è verificato in Francia. Con lo shock della vittoria dell’estrema destra di Marine Le Pen, Macron ha sciolto il parlamento francese, indicendo nuove elezioni.
Intanto, i primi dati sui risultati indicano chiaramente che i cittadini hanno poca fiducia nell’Europa e tendono a preferire le forze liberali. Il Partito Popolare Europeo (PPE) si conferma la prima forza politica, addirittura in crescita, e i socialisti, nonostante un lieve calo, mantengono il secondo posto. I partiti euroscettici come Renew Europe (RE) e il Partito Verde – gli ambientalisti – hanno registrato un incremento.
La coalizione composta da popolari, socialisti ed europeisti, che governa l’Europa da anni con una linea liberale e filo-americana, non sembra essere stata significativamente scalfita. La nuova composizione del Parlamento Europeo vede il Partito popolare europeo avere 185 seggi – in crescita rispetto al 2019 -, i socialisti con 137 seggi, e RE con 80 seggi – questi ultimi due in leggera diminuzione. Anche se si registra una crescita dei partiti euroscettici, Ursula Von Den Leyen ha raggiunto una solida maggioranza di 402 seggi.
Per quanto riguarda però il messaggio che la popolazione europea ha deciso di inoltrare all’Europa, si può dire che è sempre più dilagante un generale senso di sfiducia verso le istituzioni comunitarie. Tutto ciò stato è confermato dalle proiezioni sull’affluenza, che sembrano fermarsi al di sotto del 50%. In Italia, per la prima volta dal 1979, l’astensionismo supera il 50%. Questo dato riflette un crescente sentimento euroscettico tra i cittadini europei, nonostante gli sforzi delle forze politiche di mobilitare gli elettori.
Scossone nazionale: Macron ha sciolto il parlamento francese
Grandi scossoni si sono verificati all’interno dei singoli Paesi. In Francia, il presidente Emmanuel Macron ha sciolto il parlamento e ha chiamato le elezioni anticipate. Questo evento inedito è stato causato dalla vittoria del Rassemblement National (RN) alle elezioni europee, con il 31,5% dei voti. Macron ha dichiarato che l’esito delle elezioni europee rappresenta un “pericolo per l’Europa” e un “impoverimento” sotto tutti gli aspetti. La decisione di Macron di avanzare le elezioni legislative anticipate rappresenta un rischio considerevole, in un contesto di crescente polarizzazione politica.
Dopo che Macron ha sciolto il parlamento, il mondo politico francese è rimasto stupefatto dall’annuncio del presidente. Jordan Bardella, capo lista del partito fondato da Le Pen, aveva appena richiesto elezioni anticipate alla luce dei risultati. La sinistra francese, divisa e conflittuale, si trova ora a fronteggiare una nuova campagna elettorale inaspettata. Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise, ha accolto la decisione di Macron, affermando che la sinistra può vincere nuovamente.
La chiamata alle urne per rinnovare l’Assemblea Nazionale del popolo francese sarà il 30 giugno, al primo turno, e poi il 7 luglio, per il secondo. Il capo della Repubblica semipresidenziale ha chiamato alla responsabilità politica dei cittadini di proteggere la nazione e l’Europa dall'”ascesa dei nazionalisti e dei demagoghi”. Inoltre, ha sottolineato la forte fiducia che ancora custodisce per la democrazia francese. Dopo che Macron ha sciolto il parlamento francese, è molto alta la possibilità che il Presidente stia avviando il processo verso una coabitazione tra parlamento ed Eliseo. Il risultato sarebbe governare in coabitazione con uno dei parlamenti più di destra e anti-macroniani della recente storia francese.
A cosa porteranno le elezioni europee
Le elezioni europee del 2024 hanno confermato una sostanziale stabilità nelle alleanze politiche a livello comunitario, nonostante una crescente sfiducia nei confronti dell’Unione Europea. La Francia, invece, si trova di fronte a una crisi politica interna senza precedenti, con il rischio di un’ulteriore avanzata dell’estrema destra e una crisi interna sempre più evidente dopo che Macron ha sciolto il parlamento. La situazione rimane dinamica e molto complessa, con sviluppi che continueranno a influenzare il panorama politico europeo nei prossimi mesi.