Mabasta bullismo! Il progetto parte da Lecce per aiutare le vittime

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Combattere il bullismo da Lecce. Dal basso. Nel 2016 nasce Mabasta, Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti. Il progetto parte in una classe di quattordicenni, dell’Istituto Galilei-Costa di Lecce, dopo aver avuto una discussione animata sul caso di una ragazza di Pordenone che ha tentato di togliersi la vita: non riusciva più a sopportare gli atti di bullismo dei suoi compagni. I ragazzi di Lecce si sono posti una semplice domanda “Cosa fare per eliminare il bullismo?”.




Tra questi ragazzi, Mirko Cazzato, ha voluto fare qualcosa. Hanno creato una pagina Facebook e un sito internet per aiutare sia le vittime, spingendole a segnalare le loro storie, che i bulli veri e propri perché sono i primi a dover essere aiutati.
Da qui comincia la storia.

Fare lavoro di squadra

Nell’anno della pandemia il 61% dei ragazzi afferma di essere una vittima e il 68% di aver assistito ad episodi di bullismo e cyberbullismo. Il messaggio di Mirko: “Contrastiamo il bullismo lavorando con i nostri compagni di classe”.

Colpa degli spettatori passivi

Il progetto serve in primis alla scuola «per evitare di scoprire solo dopo l’accoltellamento di uno studente che quell’arma girava tra i banchi già da giorni, o che il fenomeno del cyberbullismo si verifica nelle chat della didattica a distanza sotto gli occhi ignari di un docente», spiega Mirko, secondo cui questi segnali vanno colti subito, per questo è necessario informare i compagni di classe.
La cosa importante è fare gruppo e fare squadra per ridurre il bullismo tra i giovani, poiché la reale colpa della diffusione di questi fenomeni è di tutti gli spettatori passivi che assistono a queste situazioni.

Impegno sociale e riconoscimenti

L’impegno sociale, l’attivismo, il coinvolgimento del territorio, anche grazie al loro professore che gli ha fatto da guida spirituale, hanno attirato l’attenzione e il movimento ha cominciato a farsi conoscere. Riconoscimenti, incontri con artisti e personalità, tra cui Papa Francesco, hanno permesso a questi ragazzi di rafforzare il loro impegno contro il bullismo.

Studente dell’anno

Mirko, team leader del progetto, è stato eletto “Studente dell’Anno 2021” selezionato da ‘YEA-Your Edu Action’ per il suo “grande impegno sociale e impatto positivo nella lotta al bullismo con il progetto anti-bullismo MaBasta” realizzato nell’istituto scolastico.

Ha ricevuto anche un riconoscimento internazionale, è stato selezionato nella Top 10 mondiale del “Global Student Prize”, meglio conosciuto come il premio “Nobel” degli studenti. È risultato tra i dieci studenti più impattanti al mondo non per i voti conseguiti a scuola, ma per l’impegno sociale.

L’azione concreta: il protocollo in 6 punti

Mirko ha ideato un protocollo di sei azioni che rendono, per la prima volta, gli studenti stessi protagonisti nella prevenzione e lotta ad ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming in età scolare.

  1. Scegliere in ogni classe, da parte degli studenti, un “MabaProf” docente referente per il bullismo con cui gli alunni riescono a esprimersi meglio.
  2. Compilazione da parte di tutti gli alunni della classe del “MabaTest”; questionario anonimo utile al MabaProf per capire se sono presenti eventuali forme di bullismo e cyberbullismo nel contesto classe.
  3. Eleggere un “Bulliziotto” e “Bulliziotta”; normali studenti che hanno la capacità di scoprire eventuali focolai e intervengono tempestivamente per debellarli con il MabaProf.
  4. Istallazione di una “Bullibox”; scatola disposta in un luogo strategico della scuola per mantenere la privacy degli studenti, dove chiunque in modo anonimo può segnalare eventuali situazioni in classe.
  5. Visitare il “DAD-Digital Antibullying Desk”; sportello virtuale che si trova sul loro sito che permette a chiunque da tutta Italia di fare una segnalazione di atti di bullismo che verrà analizzata dalla scuola o dagli esperti del caso (polizia postale, Dirigenti scolastici…)
  6. Raggiungere l’obbiettivo di diventare una “Classe Debullizzata” che gli studenti dichiarano essere priva di ogni forma di sopruso.

Il movimento si impegna a diffondere messaggi contro il bullismo anche nello sport e nella musica, coinvolgendo anche rappresentanti di rilievo. Sulla pagina Facebook appare un nuovo video di questi ragazzi che lanciano questo messaggio:

“Se 1 sola classe  in soli 9 mesi con 1 solo prof ha fatto tutto questo… cosa possono fare, 10, 100, 1000 classi in tutta Italia?”

Marta Fresolone

 

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