Il giudice del tribunale di Genova Roberto Braccialini ha sospeso l’esclusione della lista di Marika Cassimatis, candidata M5S vincitrice delle comunarie poi ”scomunicata” da Grillo. La guida del MoVimento aveva proposto come sostituto Luca Pirondini, attuale candidato sindaco, scelto per correre alle elezioni col simbolo del Movimento.
Cassimatis: ”sono il candidato sindaco”
“Abbiamo vinto su una questione di diritto, ora c’è grande entusiasmo. Sono il candidato sindaco” (…) il ‘fidatevi di me’ di Beppe Grillo non fa giurisprudenza e in un aula di tribunale trova il tempo che trova”, ha detto la Cassimatis intervistata dal Secolo XIX.
La candidata ha poi espresso la volontà di chiarire il prima possibile la sua posizione con i vertici del M5S: “Noi chiedevamo che venisse riammessa la nostra lista e così è stato. Ora la parola passa allo staff e a Grillo. Sono loro che devono decidere cosa fare, possono anche dire ‘ci siamo sbagliati (…) Credo che sia arrivato il momento di un chiarimento, che sia ora di parlarsi faccia a faccia”.
Interrogata sulla volontà di proseguire con la candidatura, Cassimatis ha dichiarato: ”Mi sento forte del voto degli attivisti genovesi, ho vinto con 362 voti, che non sono pochi, mi aspetto che questo procedimento di selezione venga mantenuto”. Non c’è ancora certezza su ciò che accadrebbe se le venisse tolta la candidatura e si andasse avanti con Pirondini, possibile che la Cassimatis continui da sola, ma non è scontato.
Euforica per l’esito della sentenza, la professoressa ha espresso la propria soddisfazione in un post su Facebook: ”Abbiamo vintoooooo!” – ha scritto Cassimatis, aggiungendo l’hasthag #davidecontrogolia per sottolineare la difficoltà della sfida.
Cosa succede ora?
“Un candidato c’è ed è Marika Cassimatis. Il Movimento, se non la candidasse, dovrebbe boicottare una decisione del giudice”, ha commentato il legale della candidata Lorenzo Borré, aggiungendo che tutte le richieste sono state accolte. Formalmente la professoressa è ora in corsa per le comunali, ma potrebbe comunque esserle impedito di utilizzare il simbolo M5S, in quanto la titolarità è in capo ad un movimento diverso dal MoVimento dal quale è stata espulsa. Il simbolo è detenuto da un associazione fondata nel 2012 da Beppe Grillo, il commercialista Andrea Nadasi e il nipote di Grillo, l’avvocato Enrico Grillo.
La sentenza ha però annullato anche la candidatura di Pirondini, uscito sconfitto dal confronto con Cassimatis e poi vincitore delle comunarie bis. Non è a questo punto da escludere una clamorosa soluzione: l’assenza di un candidato ufficiale del MoVimento a Genova.