L’Unesco compie 79 anni: il 16 novembre del ’45 la nascita

Unesco

Il 16 novembre 1945 rappresenta una pietra miliare per la cultura e la cooperazione internazionale: nasce infatti l’Unesco, l’agenzia delle Nazioni Unite dedicata all’Educazione, la Scienza e la Cultura. Istituita a Parigi con lo scopo di promuovere la pace e il progresso attraverso l’istruzione e la salvaguardia del patrimonio culturale, l’Unesco da oltre settant’anni si impegna nella protezione dei beni culturali e naturali, nella difesa dei diritti umani e nel rafforzamento della collaborazione tra nazioni. In questo anniversario, è opportuno riflettere sui risultati ottenuti, sulle sfide attuali e sull’impatto globale di questa organizzazione.

Un organismo nato per la cooperazione

L’Unesco nasce nel contesto del secondo dopoguerra, un periodo segnato dalla devastazione e dalla necessità di ricostruire non solo città e infrastrutture, ma anche i legami tra popoli profondamente feriti. Le tensioni e i conflitti avevano infatti generato divisioni profonde, e l’Unesco si è posta fin dall’inizio come obiettivo quello di ricostruire il dialogo e promuovere la cooperazione. “Se le guerre nascono nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che devono essere innalzate le difese della pace,” recita il preambolo della Costituzione dell’Unesco. Questa convinzione ha ispirato fin dagli albori l’approccio dell’organizzazione, che si basa sull’idea che la comprensione reciproca e l’educazione siano strumenti essenziali per garantire un mondo più pacifico.

La tutela del patrimonio culturale e naturale

Uno degli aspetti più riconoscibili del lavoro dell’Unesco è la sua attività di protezione e promozione del patrimonio culturale e naturale. L’organizzazione ha sviluppato un sistema di riconoscimento globale attraverso il quale siti di eccezionale valore storico, artistico e ambientale vengono classificati come Patrimoni dell’Umanità. Attualmente, oltre 1100 siti in più di 160 paesi fanno parte di questa prestigiosa lista, che comprende monumenti iconici come il Taj Mahal in India, le Piramidi d’Egitto, il Colosseo a Roma e le Isole Galápagos. Ogni sito è considerato un bene comune dell’umanità, da proteggere e conservare per le generazioni future.

Ma il patrimonio culturale non si limita a edifici e luoghi fisici. L’Unesco ha sviluppato anche iniziative per la salvaguardia del patrimonio immateriale, cioè delle tradizioni, delle lingue e delle espressioni culturali che caratterizzano l’identità dei popoli. Danze, musiche, feste tradizionali e linguaggi minoritari sono tutelati per evitarne la scomparsa e favorirne la continuità. Questi aspetti non solo arricchiscono la diversità culturale del pianeta, ma contribuiscono a rafforzare le identità locali e a promuovere il dialogo interculturale.

Educazione per tutti: un diritto universale

L’Unesco ha anche un ruolo fondamentale nel promuovere l’educazione come diritto umano universale. La convinzione che l’accesso all’istruzione sia essenziale per uno sviluppo equilibrato delle società ha portato l’organizzazione a lanciare programmi internazionali per migliorare l’accesso all’educazione di base, ridurre il tasso di analfabetismo e promuovere la parità di genere. In diverse aree del mondo, infatti, molti bambini, in particolare bambine, non hanno la possibilità di frequentare la scuola a causa di barriere economiche, sociali e culturali.

Tra le principali iniziative dell’Unesco si trova il programma Education for All (Educazione per Tutti), avviato nel 2000 con l’obiettivo di assicurare che ogni bambino, ragazzo e adulto abbia accesso a un’istruzione di qualità entro il 2015. Nonostante i progressi significativi, l’Unesco continua a lavorare per colmare il divario educativo, poiché ancora oggi milioni di persone sono escluse dall’istruzione. L’alfabetizzazione, in particolare, è considerata una leva strategica per combattere la povertà, migliorare la salute pubblica e favorire lo sviluppo sociale.

La scienza e la tecnologia come leve per il progresso

Parallelamente all’educazione e alla cultura, l’Unesco ha sempre creduto nel valore della scienza e della tecnologia come strumenti fondamentali per lo sviluppo sostenibile. L’organizzazione promuove la cooperazione scientifica a livello internazionale, con particolare attenzione alle sfide globali come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, la gestione delle risorse idriche e l’energia sostenibile.



Attraverso programmi come l’International Hydrological Programme e la Man and the Biosphere Programme, l’Unesco ha messo in atto progetti per gestire e preservare le risorse naturali, proteggere la biodiversità e favorire uno sviluppo sostenibile delle comunità locali. Queste iniziative mirano a trovare un equilibrio tra il benessere umano e la conservazione ambientale, in modo che le risorse naturali possano essere godute anche dalle future generazioni.

Promuovere la pace in tempi di crisi

La missione dell’Unesco non si è fermata nemmeno di fronte a gravi crisi internazionali. La distruzione del patrimonio culturale durante conflitti armati, ad esempio, è una problematica che ha visto l’organizzazione intervenire per preservare beni culturali minacciati dalla guerra. In tempi recenti, i conflitti in Siria e Iraq hanno comportato la perdita di siti storici di inestimabile valore, e l’Unesco ha lavorato insieme a governi e organizzazioni locali per documentare, proteggere e, dove possibile, restaurare tali patrimoni.

Un altro esempio è l’iniziativa Unite4Heritage, lanciata dall’Unesco per proteggere il patrimonio culturale in aree di conflitto e contrastare il traffico illecito di beni culturali. Questa campagna non solo mira a proteggere il patrimonio storico, ma a sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore di tali tesori culturali, elementi di identità e memoria collettiva.

Le sfide future per l’Unesco

Nonostante i numerosi traguardi, l’Unesco si trova ad affrontare sfide complesse nel mondo contemporaneo. La crescente globalizzazione e l’urbanizzazione mettono sotto pressione i siti naturali e culturali, mentre l’emergenza climatica minaccia molti degli ecosistemi protetti. La crisi sanitaria globale legata al Covid-19 ha anche evidenziato l’importanza dell’educazione e della scienza come strumenti per la resilienza sociale e per un recupero sostenibile.

Inoltre, il ruolo della tecnologia digitale sta trasformando il modo in cui il patrimonio culturale viene tutelato e valorizzato. L’Unesco ha avviato iniziative per adattarsi a queste nuove sfide, promuovendo la digitalizzazione del patrimonio e sviluppando piattaforme per la formazione a distanza, strumenti che sono diventati essenziali in tempi di pandemia.

Un’eredità di valore inestimabile

L’Unesco, in sintesi, ha lasciato un’impronta indelebile nella promozione di un mondo in cui la cultura, l’educazione e la scienza possano contribuire alla costruzione della pace. La tutela del patrimonio e la difesa dell’istruzione e della conoscenza scientifica sono al centro della sua missione, una missione che, a quasi ottant’anni dalla fondazione, risulta quanto mai attuale. Le sfide non mancano, ma il valore della cultura e dell’istruzione come strumenti di dialogo e progresso rappresentano un lascito fondamentale per le future generazioni.

L’anniversario dell’Unesco ci ricorda che, malgrado le difficoltà, esiste una volontà collettiva di proteggere i valori universali e di cooperare per un mondo più equo e pacifico.

Vincenzo Ciervo

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