Lulu dans ma rue: a Parigi c’è il chiosco che risolve i problemi

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Chiudete gli occhi: pensate a Parigi (tutti, tutte almeno una volta abbiamo pensato a Parigi); immaginate un chiosco al margine di una delle sue strade e dategli il nome di “Lulu dans ma rue” (“Lulu nella mia strada”); immaginate che a gestire il posto sia Charles-Edouard Vincent, insegnante di economia sociale alla HEC e non immaginate a venderlo giornali, riviste, gadgets o giocattoli: la realtà supererà la vostra fantasia.




Perché chi si reca presso Lulu dans ma rue, non lo fa per acquistare qualcosa ma per chiedere aiuto: che può consistere nella soluzione di problemi di vario genere, nella richiesta di consigli, nella collaborazione per svolgere compiti, domestici o scolastici, nella voglia di parlare e di essere ascoltati ed ascoltate, nel bisogno di una mano nell’assistenza di un proprio familiare e per i tanti motivi che possono sorgere… la richiesta può essere inviata tramite mail, con telefonata o recandosi fisicamente da Lulu dans ma rue, che non mancherà ad incaricare una delle mille persone che vi lavorano e che offrirà il suo aiuto in base alle sue capacità, al ruolo che ricopre e alla richiesta.

Un angolo di città, un angolo di mondo in cui il valore dell’umanità viene seminato e coltivato e sostenuto affinché progredisca, si rafforzi e sia di esempio per tante altre realtà, per tante altre città, per tanti altri angolo di mondo che contemplano, invece, solitudine, abbandono e scoraggiamento.




Lulu dans ma rue, poesia e musica anche nel nome di questo chiosco così speciale… una poesia, una musica che il mondo, in un modo o nell’altro, non vuole smettere di comporre e di suonare. Nonostante il frastuono, il disastro, il buio che lo spaventando e lo devastano.

Perché il mondo, in un modo o nell’altro, vuole farcela e sa che bisogna iniziare dalle piccole (grandi)  idee.




In attesa che Lulu raggiunga tante altre rue, leggiamo con piacere della prima nata a Parigi. In attesa, tifiamo per la prima Lulu, tifiamo per l’Umanità che non dimentica la sua umanità, tifiamo per un’utopia che è tale fin quando non si realizza. E realizzarla, è possibile. Certo che lo è.

Deborah Biasco

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