“Lucky”: tra violenza e pregiudizi, il viaggio di Alice Sebold

“Chi dice che preferirebbe lottare fino alla morte piuttosto che farsi violentare è un idiota. Parlando di scalate o di traversate burrascose certa gente dice di essere diventata tutt’uno con la montagna o con l’acqua… Io divenni tutt’uno con quell’uomo. Quell’uomo teneva in mano la mia vita…” (Tratto dal romanzo “Lucky” di Alice Sebold)

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Alice Sebold, autrice di “Lucky”

Siamo nel 1981. La città è Syracuse, nello Stato di New York. Alice Sebold ha diciotto anni e ha appena terminato il suo primo anno di università. Ha appena passato una serata con il suo amico Ken, e commette l’errore di attraversare il parco che porta alla casa dello studente in cui alloggia. Viene aggredita da un ragazzo che, nonostante le urla e i calci di Alice, riesce a sopraffarla e a stuprarla. Alice denuncia il suo aggressore, e ascolta incredula le parole del poliziotto, il quale sostiene che la Sebold è stata fortunata, dato che una ragazza è stata uccisa nello stesso posto in cui è avvenuta la violenza subìta da Alice. E “Fortunata” (in inglese “Lucky”) è proprio il titolo di questo romanzo sincero, sconvolgente, un autentico pugno nello stomaco. Ma la Sebold non si sente affatto fortunata.

Alice torna a casa sentendo di aver perso tutto. Già, la ragazza era vergine prima dell’accaduto, e adesso vede il mondo diviso in due: ciò che è sicuro, e ciò che non lo è. La ragazza ci presenta la sua famiglia: una madre ansiosa con un passato da alcolista, un padre che insegna all’università e che vive di libri, una sorella maggiore fragile e “silenziosa come un topolino”. Ed è proprio grazie alla stramba e disfunzionale famiglia Sebold che Alice ricomincia a vivere, anche se piena di rabbia e paura.

“Lucky” è un romanzo potente, senza peli sulla lingua. Il lettore accompagna Alice nel suo viaggio. Il perbenismo e i pregiudizi della borghesia americana all’alba degli anni Ottanta. Amiche sotto shock, che vedono una ragazza violentata anziché la solita Alice, goffa e burlona. E poi l’incontro con lo stupratore, seguito da udienze e processi. La Sebold utilizza un linguaggio schietto nel descrivere la violenza e tutti gli avvenimenti successivi.

“Lucky” è un’autobiografia che ci presenta la violenza che ha cambiato la vita di una ragazza, della sua famiglia e dei suoi amici. Ma è anche lo splendido racconto della tortuosa formazione letteraria della Sebold. Una donna che oggi ha cinquantatré anni ed è una scrittrice di successo. La Sebold ci riporta nel parco in cui è stata violentata a diciotto anni, scoprendo la violenza nel modo più difficile.

Veronica Suaria

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