Lucio Battisti sbarca sul web, ma gli eredi sono contrari

lucio battisti

Dopo una lunga e controversa battaglia legale (che non sembra essere del tutto finita) gli utenti potranno finalmente ascoltare parte del repertorio del cantautore laziale

A tutti sarà capitato, almeno una volta, magari a casa con amici o in viaggio, di cercare una canzone di Lucio Battisti (e Mogol) su qualche piattaforma online e non riuscire. Solitamente ci si imbatte in mostruose cover, basi strumentali, o, al massimo, nelle solite dieci canzoni arcinote. Tutto nasce da una battaglia legale che inizia con la morte del cantautore laziale, nel settembre 1998, e si conclude oggi. Forse.

Volendo semplificare, la questione si può riassumere così: i diritti del catalogo prodotto tra il ’69 e l’80 sono di proprietà della Acqua Azzurra, il cui capitale è suddiviso tra Universal (35 %), Mogol (9%) e gli eredi Grazia L. Veronese e il figlio Luca (56%), che hanno battagliato, da sempre, per limitare la distribuzione della musica di Lucio alla copia fisica.

Non riuscendo a trovare un accordo, nel 2016 si è arrivati alla messa in liquidazione della società per mano del Tribunale delle Imprese di Milano e quindi del liquidatore Gaetano Presti che ha deciso, a distanza di tre anni, di consentire alla SIAE la divulgazione del catalogo anche online.

Mogol: “Le canzoni che Lucio ha scritto con me meritano di essere ascoltate, sono patrimonio del paese”.

Certo è che tale decisione avrà mandato su tutte le furie la vedova Veronese e il figlio Luca che, secondo fonti del Corriere, stanno già preparando la contromossa. Al di là dei soldi, tanti, che ci sono di mezzo – l’Acqua Azzurra fattura annualmente, solo di diritti, intorno al milione di euro -, i familiari del cantautore scomparso quasi ventuno anni fa stanno tentando, a modo loro, di difendere il testamento artistico di Battisti, da sempre, per scelta deliberata, contrario a riflettori e pubblicità.

Queste le ultime dichiarazioni di Lucio Battisti nel 1979, prima di ritirarsi in silenzio stampa perpetuo:

Cantanti si è per poco tempo, autori per tutta la vita. La mia attività più importante è quella di autore, la seconda quella di cantante e di produttore. Devo distruggere l’immagine squallida e consumistica che mi hanno cucito addosso. Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare solo per mezzo del suo lavoro. L’artista non esiste. Esiste la sua arte

D’altro canto sarebbe davvero impossibile e ingeneroso pensare di impedire al mondo di godere della musica di Battisti & Mogol per sempre. Ancor più complesso è immaginare come avrebbe reagito il cantautore stesso di fronte al cambiamento epocale che ha riguardato e riguarda tutt’ora la modalità con cui si fruisce la musica oggi. Intanto però, scavalcando le polemiche e le aule di tribunale, se si avrà voglia di sentire Fiori di rosa, fiori di pesco o Mi ritorni in mente in macchina, con la propria fidanzata o a cena da amici, si potrà.

 

Giorgio Federico Mosco

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