Aprire gli occhi, riacquistare consapevolezza, fare mente locale per capire se alzarsi o meno. Allungare una mano sul comodino alla ricerca del telefono. Accenderlo, controllare l’ora e i messaggi. Quanti si rivedono in questa routine mattutina? C’è un uomo che da qualche mese a questa parte quando accende il telefono e guarda i messaggi trova sempre quello minaccioso e infamante di qualcuno che non ha neanche il coraggio di firmarsi. Quest’uomo è Luca Paladini, fondatore e portavoce dei Sentinelli di Milano. I Sentinelli di Milano sono nati come reazione alle Sentinelle in Piedi. Se non vi ricordate cosa sono le Sentinelle in Piedi, tranquilli, non è grave; ma se da qualche parte della vostra memoria avete l’immagine di una manciata di persone in piedi, immobili e con un libro in mano che pregano affinché non venga riconosciuto ad altri questo o quel diritto, ecco, sono loro.
I valori dei Sentinelli di Milano
I valori dei Sentinelli di Milano sono la laicità dello stato e l’antifascismo. È quindi scontato che tra le loro battaglie, giocate soprattutto attraverso la carta dell’ironia, ma anche della denuncia sociale, ci sia la lotta all’omofobia, nonché l’impegno per il riconoscimento dei diritti della comunità omosessuale e transgender. Naturalmente i Sentinelli si battono anche contro il razzismo. Ieri, per esempio, a Milano hanno partecipato a un presidio in via Padova proprio contro il razzismo. “Una catena umana lunga tre chilometri con 2500 persone a stringersi la mano dal parco Trotter fino a via Don Orione. Per la solidarietà, contro il razzismo, per la sicurezza, contro il degrado. Si sono mobilitate tutte le associazioni di via Padova, la strada più multietnica di Milano”. Scrive Repubblica.
Insulti, minacce, notizie false
Di questo si occupa, quindi, Luca Paladini con i suoi Sentinelli. Di dare un contributo alla costruzione di una società più giusta e più inclusiva, dove ci sia spazio per tutti. C’è qualcuno, però, a cui la cosa dà molto fastidio. E siccome viviamo nell’epoca in cui si pensa che anche l’ultimo dei pensieri più beceri debba essere esternato, questo qualcuno si prende la briga, un profilo falso dopo l’altro, di rovesciare nella casella dei messaggi di Luca Paladini tutto il suo livore. I profili falsi contati fino a ora sono più di 160. Il contenuto dei messaggi è sempre lo stesso: offese, diffamazioni, minacce. Parole pesanti, che non possono essere semplicemente ignorate. A volte sono solo messaggi privati, altre volte sono immagini fatte girare in rete con fotomontaggi minacciosi accompagnati dalle solite scritte.
Come tutto ebbe inizio
L’origine di tutto è il 3 febbraio scorso, quando la pagina Facebook dei Sentinelli riprende un’immagine che ritrae la testa mozzata di Laura Boldrini, ovviamente con biasimo. La visibilità che ne deriva fa in modo che in poche ore l’autore dell’immagine in questione venga individuato e indagato dalla polizia postale. La vicenda sembra chiusa, ma dal giorno dopo ignoti iniziano a prendersela con lo spione Luca. Sono iniziati così i messaggi privati, i fotomontaggi e le falsità messe in giro sul suo conto. Il tutto va avanti ormai da tre mesi, nonostante le denuncie. Tre mesi in cui una persona perbene è vittima di uno stalker. Sono tantissimi i messaggi di solidarietà che arrivano ogni giorno a Luca, sia dalla politica che dai cittadini. Tuttavia, non è accettabile che una tale persecuzione non possa essere fermata in tempi brevi.
La campagna dei Sentinelli di Milano
I Sentinelli hanno dunque lanciato una campagna contro quella che non è più solo una questione privata. Una grande campagna contro il bullismo, lo stalking e l’omotransfobia, decisi a coinvolgere tutti. A partire dalla politica che, oltre a mettere in campo delle leggi adeguate, deve prestare attenzione a quello che dice, ai messaggi di odio che manda. Un appello è stato rivolto anche i responsabili dei Social Network dove i leoni da tastiera vomitano il loro odio. Perché, non è possibile che secondo gli algoritmi di Facebook “gli stalker rispettino sempre gli standard della comunità mentre utenti come noi vengono bloccati per 30 giorni perché mostrano contenuti pubblicati su pagine fasciste e razziste” (Comunicato stampa del 26 aprile 2018).
Con il vostro appoggio vogliamo arrivare a una legge che punisca severamente i diffusori di odio omofobi e sessisti perché questo Paese conta già numeri drammatici di ragazzi e ragazze che vinti dalle minacce, paure e derisioni, si sono tolti la vita.
L’appuntamento che ci danno i Sentinelli è per sabato 19 maggio a Milano, in Piazza della Scala, dalle 11:00 alle 13:00. Contro il bullismo, contro lo stalking in rete, contro l’omotransfobia.
Michela Alfano