Luca Marinelli, David di Donatello come miglior attore non protagonista per “Lo Chiamavano Jeeg Robot” e attore di affermata bravura e talento per film quali “Non Essere Cattivo”, “Tutti I Santi Giorni” e “L’Ultimo Terrestre”, interpreterà il cantautore genovese in una biopic dal titolo “Principe Libero”. E sui social imperversa lo scetticismo.
Luca Marinelli è un attore straordinario, ha dato prova della sua bravura, del suo talento e della sua professionalità in tutti i film in cui ha avuto un ruolo. A renderlo celebre, recentemente, è stata la pellicola “Lo Chiamavano Jeeg Robot“, film eccezionale e con un taglio innovativo per il cinema italiano odierno.
Come è noto ormai da giorni, oggi inizieranno le riprese per la biopic su Fabrizio De André intitolata “Principe Libero“, diretta da Luca Facchini e prodotto da BibiFilm e che verrà trasmessa su Rai1.
Per ogni notizia che circola, sui social la gente impazzisce. Ed è già polemica, non fondata su osservazioni rilevanti, quanto su un preponderante scetticismo a riguardo. Sebbene nessuno abbia dubbi sulla bravura di Luca Marinelli, ciò che lascia gli utenti perplessi è la figura che lui andrà a interpretare.
Fabrizio De André, cantautore genovese, ha segnato per sempre il cantautorato italiano con le sue canzoni che sono poesie fatte in musica. Un personaggio di rilievo, importante come pochi lo sono stati, con la sua attenzione al racconto degli ultimi, della politica e dell’amore.
Indubbiamente è un’impresa imponente e un impegno carico di significato raccontare una biografia riguardo De André. Il fatto che sia un personaggio davvero esistito e non di finzione rende la sua personificazione piena di margini.
Ma se per una volta accogliessimo l’iniziativa con entusiasmo e curiosità invece di sguinzagliare l’intellettuale saccente e nostalgico che è in noi e che con tanta facilità fuoriesce dalle nostre dita al cospetto del display fissato sui social network, forse potremmo analizzare -o tentare di farlo- l’evento da un punto di vista meno critico.
Una biografia su De André è una novità e in quanto tale è del tutto regolare che faccia scalpore con i suoi istantanei pro e contro del pubblico che si divide in un’opinione e in un’altra. L’elemento disturbante della questione però, in questo caso, è l’evidente fanatismo con cui tutti si sono posti.
“De André si può raccontare solo in musica”, “spero non facciano cazzate”, “Marinelli lo adoro, ma secondo me verrà fuori una cagata”. Che siano opinioni rasenti l’inutilità è quasi scontato, succede spesso sui social. Ma, in questo caso, quello che lascia senza parole è questa sorta di diffidenza incombente con la quale la notizia viene colta.
De André è un gigante e in quanto tale si dà per assodato che sia impossibile da raccontare, dunque ci si pone come in difensiva a priori, scommettendo sulla scarsezza del prodotto finale.
Ma non è, invece, una novità entusiasmante? Non è giusto cercare di omaggiare, con un cast di altissima qualità, uno dei cantautori più importanti della storia della musica italiana? Non è forse il caso di evitare intellettualismi inutili e attendere di vedere il risultato, cercando di essere il più ottimisti possibili?
Le riprese cominciano oggi e con l’augurio di una buona riuscita, restiamo in trepidante attesa del film, rinunciando alla necessità di sentenziare ancora prima di vedere il risultato finale.
Gea Di Bella