Loy Krathong, speranza e gratitudine. Dal thailandese (ลอยกระทง) “cestino galleggiante” è una delle festività buddhiste più sentite in Thailandia. È celebrata, ogni anno, nel giorno di luna piena del dodicesimo mese del calendario lunare. I festeggiamenti proseguono per alcuni giorni, quest’anno (2022) sono iniziati l’8 Novembre. Le città in queste giornate si illuminano con lanterne colorate e i fiumi brillano, l’acqua si fa mittente di speranze.
Loy Krathong, speranza e gratitudine: gli intrecci galleggianti
I Krathong (cestini) vengono realizzati con delle foglie di banana intrecciate, a formare quasi dei fiori di loto, ed adornate con fiori, incensi e candele.
Le candele accese, vengono accese prima che il Krathong venga lasciato galleggiare nel fiume. Queste, simbolo di saggezza, insieme agli incensi, simbolo di purità, colorano la superficie dell’acqua di luce. I fiumi, lucenti, attraversano le città e donano speranza e gratitudine.
Loy Krathong, speranza e gratitudine: tante credenze, una speranza
Sono tante le origini che rimandano a questa festività, ogni versione è diversa.
Alcune legate a Buddha, secondo cui queste offerte sono un tributo per l’impronta lasciata sulla riva del fiume Nammatha in India. Altre versioni sostengono che i Krathong siano un ringraziamento alla dea dell’acqua, dei fiumi e dei canali, Pra Mae Khongkha, che ha fatto sì che ognuno ricevesse acqua, ricevesse vita.
Chi si sia trovato a vivere questi giorni in Thailandia, può di certo raccontare della magia e del trasporto emotivo di cui i fiumi si tingono. Ognuno prepara a mano il proprio cesto, con passione, riponendoci tutte le proprie speranze. Quando un Krathong viene lasciato andare, con questo galleggiano anche i desideri.
Una parte così sensibile dell’Io, si china a terra e si lascia trasportare sull’acqua, tramite delle foglie di banana, fino ad esserne inghiottita e farne parte.
La spiritualità si fa materia verde, anzi, la spiritualità si fa elemento naturale, prendendo una parte di vissuto e galleggiando nell’acqua, fino ad affondarci, fino ad andare al fondo della fonte di vita.
Quanto siamo grati alla Natura?
La cultura Thailandese è molto legata alla spiritualità, alla gratitudine. Basti immergersi nella natura dei paesaggi che questa parte di Terra offre, per sentirsi inondati da un senso di profonda serenità. Come non rendersi conto del fatto che, essere in vita, esserne circondati e circondate in tutte le sue forme, è grande motivo di gratitudine?
Eppure viviamo il mondo dandolo, ancora, per scontato. Vediamo gli effetti provocati dal consumismo, ma non riusciamo ad arrestare questo vortice che ci inghiottirà. La terra ci manda dei chiari segnali, ma invece che fermarci a raccogliere i pezzi, continuiamo a produrne.