Cina. Love and Producer, quando l’amore è preconfezionato

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Cina. Corteggiatori del Sol Levante tremate, c’è una nuova app in città e per voi non si prospetta niente di buono. Messa al mondo giusto due mesi fa “Love and Producer” o “Lian Yu Zhi Zuo Ren” nasce dal grembo della Paper Studio a Sozhou, nella Cina Orientale.

Frutto di un controverso cambiamento sociale, promette ad una già molto nutrita folla di giovani donne un’amore virtuale che ha un che di mistico per intangibilità e perfezione.

L’app, un videogioco dedicato al romanticismo è interamente studiato per l’universo femminile e consente di filtrare con quattro ragazzi diversi contemporaneamente. Disponibile negli App Store da dicembre 2017, il videgioco è il più scaricato della Cina e secondo Game Look, rivista di spicco nel settore, conta già 2 milioni di utenti giornalieri, il 90% dei quali appartengono al gentil sesso. Un investimento sicuramente fortunato per Pape Games che stima un fatturato di 47 milioni di dollari.

Il videogioco

In Love and Producer la protagonista è una la responsabile della gestione di una compagnia di produzione cinematografica che nel rapido susseguirsi della sua carriera ama intrattenersi con quattro aitanti giovanotti, tutti chiaramente in stile manga. Li Zeyan è l’impegnato CEO di una nota compagnia, il classico bello e dannato dal cuore tenero, Xu Mo un’abile scienziato, Bai Qui un impavido poliziotto pronto a proteggere la sua amata mentre Xhou Qiluo è un’aspirante popstar premurosa e gentile. Durante la partita è necessario superare delle prove, sparse su più livelli, per acquisire più crediti e quindi più avvenenza agli occhi dei pretendenti. Scoglio che però si può decidere di aggirare abilmente con un semplice versamento di denaro reale.

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Nel frattempo, per mantenere in attività il proprio lavoro, bisogna continuare a produrre spettacoli di alta qualità. Ciò è possibile utilizzando “carte di credito” che aumentano le caratteristiche dell’azienda come l’“intraprendenza” e la “creatività”.

Diamanti e carte di credito sono anche le ricompense assegnate ad ogni missione.Anche se, per velocizzare l’iterazione con i ragazzi, il denaro contante, quello vero, gioca sempre un ruolo centrale.

Per questo, solo a gennaio, i giocatori hanno speso, secondo alcuni articoli, almeno 200 milioni di yuan (25 milioni di euro). Fortuna profusa solo per cercare di instaurare una solida relazione virtuale, resa possibile attraverso l’acquisto degli articoli all’interno del gioco.

Un gioco spaventosamente irreale

Ma non finisce qua, gli ideatori hanno deciso di creare anche un sistema di telefonia mobile virtuale. I concorrenti possono così chiamare, inviare messaggi di testo, e comunicare con i personaggi. Tutto assume così un carattere meno surreale anche se decisamente grottesco e l’affiliazione al gioco tocca le stelle.

Basti pensare al caso delle ragazze che in occasione del compleanno di Li Zeyan hanno speso 39 milioni di dollari per allestire un banner digitale di buon compleanno sul grattacielo Senzhen di Hong Kong, con grande trionfo dell’addetto al marketing aziendale.  “Buon compleanno, Li Zeyan! Abbiamo comprato questo con la tua black card, quindi non essere sorpreso!” Si legge nella scritta  sul lato del grattacielo, in riferimento ad una delle frasi celebri del personaggio: “Prendi la mia black card e compra quello che vuoi”.



La Cina e l’amore in vitro

Una storia tristemente nota quella dell’amore in territorio cinese, che sta prendendo  piega nel fanatismo digitale.

“La Cina ha una storia lunga e tumultuosa con l’amore romantico. Mentre i matrimoni basati sull’amore sono esistiti nella maggior parte del mondo sviluppato, questo tipo di unione romantica arrivò più lentamente a Cina. Il matrimonio organizzato era legale e largamente praticato in Cina fino alla fine del ventesimo secolo e ancora oggi non è strano rilevarlo”.

 Roseann Lake -Giornalista e specialista di cultura cinese-

Le restrizioni culturali e la rigidità educativa tramandata nel corso dei  secoli limitano notevolmente anche le manifestazioni di affetto in pubblico. La Cina ha da poco imparato a conoscere l’amore grazie al contatto con il mondo occidentale. Carezze, effusioni e sesso, restano un tabù riservato a circostanze circoscritte e alle mura della vita coniugale, anche se piccoli spiragli cominciano ad intravedersi all’orizzonte. Il parallelo del virtuale diventa così inevitabile grazie anche alla riservatezza che ne segue.

Altro aspetto interessante e sicuramente correlato al fenomeno è l’accesso agli esami universitari. In Cina infatti l’estrema difficoltà dei test d’ammissione priva gli studenti di qualsiasi iterazione sociale e amorosa, fonte di distrazione dall’obiettivo. Gli appuntamenti da coetanei sono poco tollerati e perciò molto spesso tenuti nascosti. Questo spiegherebbe anche perché la maggior parte delle partecipanti a questi giochi di ruolo sono per lo più ventenni.

In amore trionfano gli Otome games

Una condizione di asfissia amorosa dunque che imperversa e costringe a vivere segregati in un universo parallelo fittizio che cerca angosciosamente di diventare reale. Gli otome games o simulatori di appuntamenti per sole donne, di cui Love and Producer fa parte rappresentano in questo un buono anche se infelice compromesso.

Stipate nello spazio virtuale, le giovani donne possono così approfittarne per avere anche la propria rivalsa sociale avanzando pretese che fino a poco tempo fa venivano rivolte a loro.

 

Monica Bertoldo

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