Il femminicidio in Italia registra dati sconvolgenti e cruenti. Ogni due giorni una donna viene uccisa dal proprio compagno o ex tale. I numeri riportati dall’Istat in collaborazione con il Ministero della Giustizia parlano chiaro: l’82 % dei delitti contro le donne sono femminicidi compiuti da una persona con cui la vittima aveva legami sentimentali.
Il cammino in memoria delle vittime di femminicidio
Incontriamo oggi Grazia Andriola, che ha pubblicato il suo libro #steptostopviolence (Edizione dei Cammini 2017) in memoria delle vittime di femminicidio. Il lungo cammino di Santiago della scrittrice è stato un modo per trovare il giusto tempo per riflettere. Ha condotto i lettori, prima tramite i social e poi con la stesura del libro, in una dimensione fatta di umani dettagli, per non dimenticare le vittime della violenza.
Come è nato il tuo desiderio di appoggiare questa causa?
Sono una donna e appoggiare questa causa per me è quasi stato un dovere. Volevo dare risalto a questa piaga sociale di cui si fa e si parla ancora molto poco. Noi donne abbiamo determinazione, siamo sensibili, tolleranti, adattabili, resistenti e intelligenti allo stesso modo se non di più. Lo dimostrano le grandi donne che hanno fatto storia in tutti i campi: Alda Merini, Nilde Iotti, Frida Kahlo, Rita Levi-Montalcini, Emily Dickinson e la lista sarebbe lunga. Non voglio dire che siamo meglio, non sono assolutista né tanto meno femminista. Esigo però lo stesso identico rispetto che un uomo chiede. Il mio cammino è diventato il cammino di tutte le donne e inevitabilmente quei passi sono diventati un simbolo, un cammino di vita che per molte donne è stato spezzato per sempre.
Hai un figlio maschio, quanto è importante saper insegnare da subito il rispetto?
Già ho un figlio maschio e a volte mi domando se come madre ho dato a lui basi solide per essere un uomo capace di rispetto, non solo verso le donne ma tutto ciò che è la vita. Credo che ogni essere umano custodisce nel proprio DNA il suo carattere che sviluppa crescendo nell’habitat in cui vive, sottoposto quotidianamente a sollecitazioni continue. Questo è il motivo per cui ancora oggi, nonostante i suoi 20 anni, cerco di educarlo al senso civico, all’amore per gli altri e per il mondo in cui vive e non al denaro, al potere o alle cose materiali. Mi auguro che i miei insegnamenti e i consigli facciano di lui in futuro un uomo con la U maiuscola.
Social e religione
Sui social si nota spesso poca solidarietà tra le donne e spesso le stesse contribuiscono alla gogna mediatica le une contro le altre, come mai secondo te?
Bella domanda. Le donne spesso credono di dover necessariamente essere stereotipate. Belle, sexy e senza cervello con l’obiettivo di arrivare ad accalappiare l’uomo ricco, affascinante e famoso (se possibile), e dimenticano di essere prima di tutto persone dotate di un’intelligenza straordinaria. Finiscono così per fare cose stupide ed estreme (le foto nude o video sin troppo loquaci di cattivo gusto, insulti o altro). Nascono assurde rivalità, azioni come vere e proprie cattiverie, e forse non si rendono conto che fanno male a loro stesse e a tutte le donne. Questo agli occhi degli uomini appare chiaro segno di stupidità, di volgarità e superficialità, una donna oggetto, incapace e non meritevole, niente di più. Forse dovremo imparare ad essere più solidali e meno invidiose.
Credi che l’influenza della Chiesa in Italia giochi un ruolo importante nella considerazione che si ha delle donne?
Sai mi viene in mente un libro che ho comprato ma non ho ancora letto, “Donne e Chiesa” di Adriana Valerio. La chiesa si rivela incapace di un vero dialogo con le donne, emblematico fu il caso di Phoenix nel 2010, quando una suora fu rapidamente scomunicata per aver approvato l’aborto di una parrocchiana entro le dodici settimane, mentre nessun intervento veniva fatto contro i sacerdoti colpevoli di abusi; se questo non è maschilismo. Avremo mai una Papessa? Ti risulta che nelle sacre scritture una qualche figura femminile, a parte Maria, sia menzionata? Direi che la chiesa e il potere abbiano decisamente influenzato la cultura maschilista.
Ritrovare la lentezza
Parlaci del cammino di Santiago che hai percorso in memoria di tutte le vittime di femminicidio.
Ricordo ogni giorno di quel cammino, perché ogni giorno mi sorprendeva con la sua particolarità fatta di incontri straordinari e di luoghi incredibili che neppure pensavo esistessero. Nel cuore porto due momenti indimenticabili, l’arrivo a San Pietro da Castelgandolfo e l’arrivo a Santiago, nella piazza Obradoiro, che mi ha dato sensazioni fortissime difficili da raccontare. E’ necessario rallentare e fermarsi. Riprendere quei ritmi umani che sono andati persi. Il cammino, il viaggiare lentamente ti offre il tempo, quello che nell’era della velocità non esiste più. Puoi ascoltare il suono della natura, i profumi, il silenzio, i volti di chi come te cammina. Assapori il tempo e la vita istante dopo istante, passo dopo passo. Camminare guarisce.
Da questa esperienza nasce il libro #steptostopviolence…
Questo viaggio mi ha dato così tanto che ho sentito il dovere di raccontarlo. L’ ho descritto minuziosamente: le persone incontrate, le emozioni, i paesaggi, persino i suoni. Volevo scatenare il desiderio di vivere “il cammino”. Non so se ci sono riuscita ma spero che in molti decidano prima o poi di indossare uno zaino sulle spalle con l’essenziale e partire. Una possibilità che è stata tolta alle vittime di femminicidio, donne a cui ho dedicato ogni mio passo ricordandole e parlando di loro. In qualche modo sono state mie compagne di viaggio, mi piace pensarlo. Parte del ricavato del libro sarà donato all’associazione White Mathilda di Desio. La sua Presidente Luisa Oliva con grande passione e disponibilità aiuta migliaia di donne in difficoltà dal 2010.
Il cammino come disciplina nelle scuole
Progetti per il futuro?
All’alba dei quasi 50 anni ho scoperto di poter offrire ancora molto e intendo farlo. Molti i progetti di promozione dei cammini nella nostra regione Lombardia. Cammini importanti e storici oggi poco valorizzati, dalla Via Francigena al cammino degli Abati, di Sant’Agostino e molti altri. Progetti che porteremo anche nelle scuole perché il cammino è disciplina, senso civico e amore per il territorio. Chiaramente non mancano i progetti con l’associazione White Mathilda, pilastro come altre associazioni in tutta Italia contro il femminicidio e la violenza in ogni sua forma.
Marta Migliardi