Lorenzo Orsetti, da Firenze il primo sì per intitolargli una strada

Ieri 5 settembre, in Commissione cultura e sport di Firenze (sede a Palazzo Vecchio), è stata approvata a maggioranza la mozione di Sinistra Progetto Comune per intitolare una strada a Lorenzo Orsetti, il giovane fiorentino rimasto ucciso a soli 33 anni mentre combatteva come volontario in Siria, al fianco delle milizie curde dello Ypg. Alla mozione si espressa contrariamente la Lega, mentre si registra l’astensione di Fratelli d’Italia.
I consiglieri di Spr Antonella Bundu e Dmitrij Palagi hanno provveduto a spiegare la decisione e il dibattito che ne è seguito: ”

“Si tratta di una proposta nata nel confronto attento con la famiglia del ‘partigiano di Rifredi’. Ci spiace per il voto contrario della Lega e per l’astensione di Fratelli d’Italia, perché riteniamo che il contrasto al terrorismo islamico e il richiamo alla Resistenza debbano essere trasversali a tutte le forze politiche.”

Molto severo il giudizio del consigliere leghista Federico Bussolin, che si esprime con cinismo nei confronti del giovane volontario così prematuramente scomparso:

“Mal digerisco l’ipocrisia di chi dipinge Orsetti come un partigiano, perché oggi è un aggettivo che non ha senso.”




Lorenzo Orsetti, giovane rivoluzionario

Il giovane Lorenzo “Orso” Orsetti, classe 1986, fiorentino di nascita e residente nel quartiere di Rifredi, prima di partire volontario lavorava come cuoco. All’epoca della morte si trovava da un anno e mezzo nel nord-est della Siria, dove combatteva come volontario insieme alle milizie curde dello YPG, le Unità di protezione popolare, contro l’avanzata jihadista: il suo nome di battaglia era “Heval Tekosher”, ovvero il “lottatore”. Il 18 marzo 2019 perde la vita sul campo di battaglia a Baghuz, nella Siria sud-orientale. A darne la notizia è proprio l’ISIS, rivendicando l’uccisione del giovane soldato. La salma è stata riportata a Firenze il 15 giugno e il giovane è stato sepolto nel cimitero monumentale delle Porte Sante di San Miniato.
Lorenzo era descritto dagli amici e dai familiari come un ragazzo straordinariamente altruista, dal carattere mite, dedito al lavoro e mosso da ideali di libertà e ugugaglianza. Proprio questi ideali lo avevano spinto ad appoggiare la rivoluzione curda, seguendo l’esempio di altri attivisti italiani, come Davide Grasso e Maria Edgarda “Eddi” Marcucci.
La scomparsa di “Orso” ha scosso profondamente la sua città natale. Sulle pareti del centro storico fiorentino si possono leggere numerosi messaggi di ammirazione e cordoglio: l’insegna della Biblioteca Umanistica dell’Università di Firenze, in Piazza Brunelleschi, è stata oscurata dalla commossa scritta “Orso vive”. Anche Zerocalcare, celebre autore romano, ha omaggiato la figura di Lorenzo Orsetti con un fumetto pubblicato su Internazionale, dal titolo Macelli.

Attendiamo ulteriori dettagli sulla decisione della Commissione, nella speranza di tenere accesa la memoria.

Agata Virgilio

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