Antonella Lopardo è la seconda donna assassinata nel Cassanese nel giro di un anno. La donna è stata uccisa martedì sera con 38 colpi di kalashnikov. L’obiettivo di quello che sembra essere a tutti gli effetti un agguato della ‘Ndrangheta era in realtà suo marito, Salvatore Maritato, esponente del clan Forastefano e coinvolto nell’inchiesta antimafia “Omnia”.
L’ennesima vittima innocente della criminalità organizzata
L’obiettivo dell’agguato: il marito di Antonella Lopardo
I carabinieri della Compagnia di Cassano allo Ionio, insieme ai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, sono intervenuti sul luogo dell’accaduto ed hanno avviato immediatamente le indagini per poter ricostruire la dinamica dei fatti e comprenderne le motivazioni, con l’aiuto del magistrato di turno e il medico legale per i primi esami esterni sul corpo. Nonostante non vi sia ancora nessuna sicurezza a riguardo, la dinamica dei fatti sembra essere riconducibile al modus operandi della ‘Ndrangheta. Tra le diverse ragioni che hanno rinondotto a questa ipotesi, vi è principalmente il profilo criminale del marito di Antonella, Salvatore Maritato, il quale ha diversi precedenti. Maritato rappresenta un volto già noto per le forze dell’ordine, in quanto vecchio affiliato del clan Forastefano, all’interno del quale ricopriva il ruolo di riscossore del pizzo. Egli fu infatti condannato a 4 anni di carcere con l’accusa di associazione mafiosa durante la maxioperazione antimafia “Omnia” condotta dalla stessa Dda di Catanzaro, inchiesta che disarticolò la cosca guidata a Cassano e Sibari da Antonio e Vincenzo Forastefano.
Il “far west” della ‘Ndrangheta
“Ancora un fatto di sangue macchia la Sibaritide e il Pollino. Ancora la ‘ndrangheta apre il fuoco spaventando ulteriormente la società civile dopo tre omicidi nel giro di un anno. È fondamentale che questi comportamenti da far west vengano contrastati con la massima fermezza. Non possiamo tollerare questa violenza che, senza timori e remore, spara all’impazzata a colpi di kalashnikov. Confido – continua – nell’alacre lavoro degli inquirenti della procura della repubblica di Castrovillari in stretto contatto con la Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Da parte mia, la massima collaborazione, assieme ai colleghi della Commissione dedicata, al contrasto di questa piaga che alligna in un territorio meraviglioso e ricco di storia come la Sibaritide”.
Da anni la zona di Sibartide è costellata di morti e tentati omicidi, crimini che non risparmiano neanche donne e bambini. Antonella Lopardo è infatti la seconda donna assassinata nel Cassanese nell’arco di un solo anno. Lo scorso aprile fu uccisa Hanene Hendli, assieme al suo compagno pregiudicato Maurizio Scorza, i quali corpi furono trovati nelle campagne al confine tra i comuni di Cassano Jonio e Castrovillari, crivellati come quello di Antonella.
Simone Acquaviva