L’ombra del Qatar sul Parlamento europeo: indagati quattro italiani

L'ombra del Qatar sul parlamento europeo

La polizia giudiziaria federale belga ha effettuato 16 perquisizioni e fermato 4 italiani, tra cui l’ex europarlamentare PD Antonio Panzeri e il segretario generale dell’Ituc Luca Visentini. Tra le accuse ci sarebbe quella di corruzione e riciclaggio di denaro.

La relativa indagine sarebbe cominciata nel luglio del 2022 e proprio la mattina del 9 dicembre 2022, giornata mondiale contro la corruzione, la polizia giudiziaria federale ha effettuato 16 perquisizioni e disposto 4 arresti. La procura federale sospetta un  tentativo di ingerenza del Qatar sul Parlamento europeo, in particolare sulle decisioni politiche ed economiche dell’unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini.

L’ombra del Qatar sul Parlamento europeo

Secondo il quotidiano Le Soir, il Qatar avrebbe tentato di interferire sulle decisioni del Parlamento europeo, fornendo regali e somme di denaro a soggetti terzi che però coprono una posizione importante all’interno dell’istituzione. Ai vertici di quella che l’accusa ritiene essere una vera e propria “organizzazione criminale all’interno del Parlamento europeo”, ci sarebbero i due dei quattro italiani fermati in Belgio: Antonio Panzeri ex-eurodeputato pd e Luca Visentini, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati. Nella casa di Bruxelles del primo, gli inquirenti hanno rinvenuto circa 600mila euro in contanti. Gli altri due italiani fermati sarebbero un assistente parlamentare europeo e il direttore di una Ong.

Che interesse avrebbe il Qatar sulle decisioni del Parlamento europeo?

Innanzitutto, l’accusa parla di uno stato del golfo che poi, secondo Le Soir, sarebbe proprio il Qatar. L’obiettivo perseguito dal Paese che attualmente ospita la coppa del mondo sarebbe quello di coprire le innumerevoli controversie che hanno macchiato la competizione e più in generale l’intero Qatar, tra queste sicuramente risaltano le accuse di violazione dei diritti umani e il trattamento riservato ai lavoratori migranti nei dieci anni che hanno preceduto il mondiale ancora in corso.

I precedenti tentativi di ripulire la reputazione: il Fan leader Network

Un tentativo simile volto a perseguire il medesimo obiettivo è stato messo in atto con il Fan Leader Network: una rete di “Fan leader” ovvero influencer pagati per parlare del mondiale in Qatar. Il Comitato Supremo, responsabile dell’organizzazione della competizione, avrebbe confermato la decisione di utilizzare questi moderni testimonial per promuovere la coppa del mondo. Naturalmente, l’accordo con gli influencer prevedeva delle regole di condotta ben precise da seguire, tra cui il divieto di denigrare il Qatar. Non si conoscono le cifre destinate ai circa 500 Fan Leader, si sa solo che queste si aggiravano tra i 900mila e i 3 milioni di euro. L’obiettivo, visti i doveri di condotta da rispettare, era naturalmente quello di risollevare la reputazione del Qatar, dopo le numerose accuse che lo hanno riguardato, soprattutto agli occhi dei più giovani.

Possibili sviluppi delle indagini

A seguito delle perquisizioni avvenute nella mattinata del 9 dicembre 2022, sono stati sequestrati, oltre ai 600mila euro nella cassaforte di Panzeri, anche apparecchiature informatiche e telefoni, i quali potranno fornire preziose informazioni per una proficua prosecuzione delle indagini.

Alle numerose tenebre che già circondavano il Qatar se ne aggiungono altre, che potrebbero dimostrare come il denaro sia uno strumento capace di penetrare anche tra le intercapedini “sacre” delle istituzioni europee, nell’ennesimo tentativo qatariota di modificare la realtà, cercando di ripulirsi dai fanghi che da mesi investono il Paese e che provano a portare un po’ di luce tra le tantissime ombre che tutt’ora vi aleggiano.

Raffaele Maria De Bellis

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