Tratteggiare un quadro chiaro della situazione in cui riversa la campagna di vaccinazione antinfluenzale della Lombardia potrebbe essere un buon modo per rendersi conto di come l’Italia stia affrontando questa emergenza sanitaria. La Regione più colpita dalla pandemia ha lasciato molti suoi concittadini, seppure appartenenti alle cosiddette “categorie fragili”, in balia del proprio portafoglio. Molti si sono dovuti rivolgere alla sanità privata per avere un vaccino antinfluenzale, pagando di proprie spese i costi di vaccinazione. In questi giorni l’assessore al Welfare Giulio Gallera ha approvato una mozione proposta da Astuti (PD) che prevede un rimborso ai cittadini che si sono autofinanziati le spese di vaccinazione. Secondo Astuti, non ci siamo né per quanto riguarda la disponibilità, né per quanto riguarda la gestione. Una gestione che può considerarsi un “fallimento” della Giunta Fontana, afferma il Consigliere regionale.
La mozione del PD
Il primo dicembre scorso il PD, con il consigliere Samuele Astuti, presenta una mozione in cui si richiede che i cittadini aventi diritto al vaccino antinfluenzale gratuito che nelle scorse settimane si sono vaccinati a pagamento presso gli istituti privati, potessero essere rimborsati sulla base di una somma istituita dalla giunta. La mozione, che è stata più volte modificata dagli emendamenti di Alessandra Cappellari della Lega, apre alla « possibilità che le ATS stipulino accordi con strutture private accreditate e a contratto per l’erogazione della prestazione alla tariffa individuata con delibera di Giunta regionale». Cioè, dove le ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali) non arrivano, vengono delegati i privati.
70 euro per un vaccino antinfluenzale nelle sedi della sanità privata
Nel mese scorso il costo del vaccino negli istituti privati è stato di 5 volte superiore a quello stabilito per le sedi pubbliche. Dai privati sono stati acquistati vaccini antinfluenzali al costo di 70 euro. I cittadini appartenenti alle Categorie Fragili, che si sono dovuti rivolgere alle strutture private a causa delle difficoltà nel reperire i vaccini, hanno pagato dai 50 ai 70 euro nelle settimane appena trascorse. Eppure il 30 Novembre scorso, l’Aria (la centrale d’acquisti di Regione Lombardia) ha indotto una gara di emergenza allo scopo di reperire le 700mila dosi occorrenti, ancora mancanti.
Arriva il rimborso di 32 euro
il 14 dicembre, L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha approvato la mozione proposta dal PD e dal consigliere Astuti e, con un provvedimento, si è stabilito che da parte della Regione Lombardia il rimborso ammonterà a 32 euro per i cittadini delle categorie fragili (over 65, persone con malattie respiratorie, cardiovascolari, oncologiche ecc. e soggetti con particolari elementi di fragilità stabiliti dal ministero della Salute) . I 32 euro di rimborso in questione corrisponderebbero a: 26euro per il vaccino e 6euro per la somministrazione. Per la restituzione ci si dovrà rivolgere all’ATS (Agenzia di Tutela Della Salute) di riferimento, muniti dell’autocertificazione che dimostri l’appartenenza alla fascia di popolazione con diritto alla gratuità, e della ricevuta dell’ effettuato pagamento avvenuto in una struttura privata.
Un fallimento conclamato
Per quanto riguarda la questione della disponibilità, la Regione avrebbe trovato il modo di acquistare 50mila dosi di vaccino antinfluenzale per metà dicembre e altre 500mila entro metà gennaio. Numeri che Astuti aveva circoscritto come una prova del “fallimento conclamato” della campagna di vaccinazione antinfluenzale, gestito dalla giunta Fontana. Oltre ai numeri, il consigliere Astuti ha dipinto negativamente anche il vincitore della gara indotta dall’Aia, una gara dal valore di 9milioni di euro. Commenta Astuti:
«Solstar- continua Astuti- con sede a Roma, è una società costituita il 4 giugno scorso, che ha iniziato la sua attività il 5 agosto. Ha un sito internet ‘in costruzione’e un capitale sociale di 10 mila euro. Dopo tutte le toppe che ha preso Regione Lombardia avrei auspicato l’affidamento di questo approvvigionamento ad una società solida, di esperienza, e capace di gestire una commessa da 9 milioni di euro».
Gabino Alfonso