Yoga: una disciplina che affonda le sue radici nell’antica civiltà della Valle dell’Indo, ma che ha ancora molto da offrirci. Ha sorvolato molti secoli e si è poggiata sulla civiltà moderna, riadattandosi ad essa ed essendone rinnovata. Molti credono che si tratti di una pratica di rilassamento, ma in realtà è molto di più: apporta innumerevoli benefici al corpo, alla mente e al proprio stile di vita. Può considerarsi una disciplina sportiva, che si adatta a tutte le esigenze individuali dal dimagrimento alla tonificazione e all’aumento di forza e flessibilità. Ma è anche un valido supporto psicologico per superare gravi traumi o profonde paure. I vari stili sono totalmente diversi tra loro, e rendono possibile praticare yoga a tutte le età. In questo articolo li analizzeremo nel dettaglio, spiegandone anche la filosofia di fondo.
La filosofia dello yoga: l’essere nel mondo e la centratura
Lo yoga è una disciplina olistica, che coinvolge ogni aspetto esistenziale di chi la pratica. A livello filosofico, questa disciplina nasce per unificare i contrasti presenti nell’uomo, equilibrando la sua esistenza con il mondo che lo circonda. Per sua natura, l’uomo è frammentato in mille personalità, mille volontà che caoticamente affollano la mente.
L’insieme dei desideri umani, a volte contrastanti, è data dalla folla di io presenti nella mente: un grande recipiente intangibile, che si manifesta sotto forma di pensiero. Secondo Osho, la mente non risiede nella testa, è un’entità astratta che permea l’essenza umana. Lo yoga ha la funzione di centrare l’uomo attraverso la consapevolezza. La consapevolezza rende saggi. L’uomo raggiunge la consapevolezza quando diventa cosciente di tutte le sfaccettature della propria personalità, di essere parte della natura e di non poterla dominare. Infine, la consapevolezza sta nell’abbandonare passato e futuro, vivendo nella sola dimensione che gli appartiene: il momento presente.
Il ruolo della meditazione
Com’è possibile assumere consapevolezza? Semplice: meditando. La meditazione è l’ascolto di se stessi che porta al dialogo. Attraverso la focalizzazione sul respiro o sulle immagini tracciate dalla guida, lo yogi esplora l’universo latente presente dentro di sé e assume gradualmente consapevolezza. La meditazione si contrappone allo scorrere veloce della nostra società. La frenesia porta l’uomo all’alienazione e all’evasione da sé.
Yoga e psicologia: il superamento dei traumi
Con la filosofia dello yoga si impara a lasciare andare. La vita è infatti un concatenamento di crisi e crasi, ovvero momenti traumatici a cui corrispondono momenti di superamento, seguiti di una nuova crisi ed una nuova crasi. La pratica dello yoga accompagna l’uomo: evita crolli psicologici e accresce la padronanza della sfera emotiva. È possibile avvicinarsi prima alla pratica fisica o a quella meditativa, tutto dipende dall’individuo. E per chi crede che lo yoga non faccia per sé, ci sono moltissimi stili di yoga da scoprire. Le esperienze psico-fisiche che ne derivano sono molto diverse. Vediamo nel dettaglio i tipi di yoga più conosciuti.
Alcuni stili di yoga
Sicuramente l’hatha yoga è lo stile più diffuso e praticato. Si tratta dello stile tradizionale, dato da sequenze lente caratterizzate da esercizi di respirazione o “pranayama”, e posizioni o “asana”, la cui difficoltà aumenta in modo crescente. È particolarmente indicata a chi si avvicina per la prima volta alla disciplina.
Il Vinyasa yoga è una pratica molto più ritmata. Le asana si susseguono più velocemente e sono scandite dalla sequenza base di questo stile, data da cane a testa in giù, chaturanga e cane a testa in sù. È adatto a chi ha bisogno di una pratica movimentata, ma anche a chi vuole dimagrire o aumentare la flessibilità.
Il Power Yoga è uno stile nuovo, legato alla pratica fitness, adatto a dimagrire o tonificare. È la revisione americana dell’all’Ashtanga yoga, stile del vigore e della resistenza. Tuttavia nel power yoga manca l’aspetto meditativo.
Infine lo Yin Yoga è uno stile molto lento in cui si eseguono 6 posizioni mantenute fino a 3 o 5 minuti ciascuna. È perfetto per alleviare lo stress, auto-ascoltarsi e aumentare la flessibilità.
Bisogna vedere lo yoga prima di tutto come uno stato interiore. Per questo la pratica di uno stile yoga non esclude l’altro. Durante il proprio percorso i bisogni dello yogi possono evolversi e cambiare, abbracciando i vari stili.
Elena Marullo