Potrebbe essere definito lo strano caso di Ciro Immobile. Tra i centravanti con almeno 40 partite in Nazionale,il centravanti della Lazio è, dopo Vincenzo Iaquinta, quello con la media gol più bassa: 1 gol ogni 278 minuti. Ben lontano dunque dal giocatore in grado di segnare a profusione con la maglia di club. Come spiegare una così enorme differenza di prestazione?
Partiamo dallo spiegare che tipo di attacante Immobile sia. Il trentenne di Torre Annunziata è semplicemente mortifero nei movimenti senza palla, grazie alla sua rapidità e al suo senso della posizione. Tuttavia non ha né nel dribbling né nel tiro da fuori un’arma di livello. Di conseguenza ha bisogno di qualcuno che imbecchi e trovi i suoi movimenti.
Nella lazio questo qualcuno ha un nome e un cognome: Luis Alberto. I due hanno un feeling sul campo speciale e lo spagnolo è in grado di trovare lo spazio giusto per il suo numero 17 svariate volte durante un match, cosa che dà la tranquillità a Immobile di poter sbagliare.
L’intera strategia offensiva dei biancocelesti si basa sui movimenti in verticale di Ciro Immobile e dalla capacità di Luis Alberto di innescarlo. Non è un caso che due anni fa, nella stagione 2018-2019, l’anno che segnò il minimo storico di Immobile con la lazio (15 gol in campionato), Luis Alberto fosse alle presa per quasi tutta l’annata con una fastidiosa pubalgia.
In Italia tutto questo non accade; gli alleanatori che si sono succeduti hanno idee di calcio che si allontanano da quelle che Mister Inzaghi ha plasmato attorno al suo bomber. Un limite di Ciro Immobile ovviamente, ma anche un limite dei vari CT. Basti pensare all’Italia di Ventura che giocava contemporaneamente con l’attaccante della Lazio, di fianco a Belotti, prediligendo una manovra ampia che spesso terminava in cross dal fondo. Esattamente il modo per non mettete mai Immobile nelle condizioni di segnare.
Tuttavia con l’Olanda, Immobile ha fatto vedere alcuni movimenti dei suoi e in uno di questi ha sparato sul portiere in una situazione nella quale di solito è quasi sempre gol. Come mai?
Il centravanti campano è un giocatore estremamente umorale, con periodi di astinenza dal gol alternati a momenti nei quali, ogni cosa che tocca si trasforma in rete. Nella Lazio questo non è un problema per due motivi: il primo è che nella Capitale Immobile è amatissimo, è l’uomo della doppietta in finale di SuperCoppa, dei due titoli da capocannoniere, della Scarpa D’oro, guai a dimenticarlo. Nei periodi meno fortunati, Immobile non è mai in discussione. Lui ripaga sempre questo amore capendo quando non è in forma e correndo più degli altri. Caratteristica che i tifosi capitolini apprezzano. Inoltre, vista la mole di gioco costruita dentro l’area, la Lazio è una delle compagini che guadagna più calci di rigore in tutta la serie A. I penalty permettono a Immobile di non perdere il feeling col gol e di mantenere alta la fiducia che così grandemente brama. Escamotage impossibile con la Nazionale, in quanto il rigorista designato dovrebbe essere Jorginho.
In Italia è esattamente l’opposto. Ogni errore di Immobile scatena sul web l’ira di migliaia di tifosi che sembra non vedano l’ora per criticarlo, facendogli pesare ogni singolo gol sbagliato. Ci mancherebbe, i tifosi ne hanno tutto il diritto. Tuttavia questo non fa che trascinare Ciro Immobile in un vortice di sensazioni negative che a Roma, sponda Lazio, non vive mai. Se il CT Roberto Mancini vuole portare all’Europeo il vero Immobile è necessario che il gioco si adatti alle peculiari caratteristiche del numero 17 e che lui trovi la forza di superare le costanti critiche dei tifosi che oramai lo hanno designato come bersaglio preferito. In caso contrario i gol sbagliati saranno una costante di tutta la carriera di Immobile in azzurro.