Nessuna Scienza o Parapsicologia dietro i segreti degli incredibili esperimenti del sensitivo italiano Gustavo Adolfo Rol, ma solo lo Spirito Intelligente
Gustavo Adolfo Rol nasce a Torino nel 1903, uomo colto e brillante appartenente a una famiglia dell’alta borghesia piemontese, si laurea in Biologia Medica a Parigi, in Legge a Torino e in Scienze Commerciali a Londra. Dopo aver lavorato in banca, apre un negozio di antiquariato per poi decidere di dedicarsi, oltre che alla pittura, ai suoi studi preferiti. Iniziano così quella ricerca e quell’esplorazione sula spiritualità e sull’occulto che giungono ben oltre la nostra cultura e i nostri tempi.
Oltre a gli incredibili numeri con le carte, con cui intratteneva spesso illustri ospiti ed amici, i suoi esperimenti consistevano in smaterializzazioni e apparizioni, previsioni, scrittura, pittura e lettura a distanza, diagnosi e guarigioni, viaggi nel tempo. Tutto senza mai chiedere un soldo.
Ha sempre protestato contro chi lo definiva un sensitivo, un veggente, un medium, taumaturgo o altro del genere. Quello della Parapsicologia, è un mondo al quale ha sempre affermato di non appartenere, i suoi esperimenti non hanno alcun rapporto con la psiche. Per lui devono essere considerati una manifestazione dello Spirito che egli definisce ‘intelligente’ per identificare in esso e quindi nell’uomo, l’espressione più alta di tutta la Creazione.
“Si attende da me la rivelazione di formule, di procedimenti e di conoscenze che proprio non posseggo. Sono segreti, questi, che non è dato di tramandare appunto perché segreti non lo sono affatto. Si possono invece intuire, proprio come è successo a me e ad altri. Questa forma di rivelazione è profonda ed altissima, tale appunto da escludere, per la sua natura, qualsiasi speculazione metafisica”
La conoscenza dello Spirito
Ha più volte ribadito di non essere un uomo di scienza, però, nel campo dello Spirito ha ammesso di aver acquisito una conoscenza che ha sempre poi offerto nella forma e nei modi che gli sono stati consentiti.
Parlando di sé, si è definito “la grondaia che convoglia l’acqua che cade dal tetto”, specificando che non é quindi la grondaia che va analizzata, bensì l’acqua e le ragioni per le quali quella pioggia si manifesta. Non é studiando i fenomeni a valle che si può giungere a stabilirne l’essenza, bensì più in alto dove ha sede lo Spirito Intelligente che fa parte di “quel Meraviglioso che non é necessario identificare con Dio per riconoscerne l’esistenza”. Il meraviglioso si giustifica nel divenire accessibile.
Un dono di Dio
Se poi vogliamo attribuire a Dio il verificarsi del miracolo, dice Rol, non è difficile ammetterlo: Dio è presente dappertutto, quindi anche in noi, e il miracolo diviene logico. Anche colui che non crede in Lui può essere incluso nel miracolo, poiché esso avviene in virtù dello Spirito che sta in quel ‘qualcuno’. Allo stesso modo il miracolo avviene anche con chi non ammettesse di possedere uno Spirito, anche se, secondo Rol, con possibilità più scarse di chi invece è certo che esso sia una prova della misericordia di Dio:
“Io credo che questo prorompere della verità segua proprio quello stato di grazia che ha la prerogativa di un dono».
Con l’ausilio dello Spirito Immortale, appunto per questa sua prerogativa, egli scopre di avere in sé i mezzi che lo rendono onnipotente.
Lo Spirito Intelligente
Ma che cosa sarebbe il pensiero se non esistesse lo spirito?
Secondo Rol, le sue possibilità non andrebbero oltre i limiti consentiti dall’istinto.
In una registrazione di Remo Lugli, egli ha spiegato che ogni cosa ha il proprio spirito le cui caratteristiche stanno in rapporto alla funzione della cosa stessa. Quello dell’uomo però è uno “spirito intelligente” perché l’uomo sovrasta ed è in grado di regolare e dominare gli istinti che sospingono incessantemente tutto ciò che esiste e si forma. Infatti, per lui, la quasi totalità delle prerogative umane, a livello del solo istinto, convogliano il desiderio dell’uomo a considerare lo stato di necessità della propria esistenza; Una severa rinuncia a questi fattori negativi comporta, se non la visione l’intuizione almeno di quelle alte sollecitazioni alle quali il pensiero si ispira per comprendere l’infinito, vincendo in questo modo anche il terrore della morte.
Questo discorso di Rol si chiude con una frase davvero illuminante:
“La vita terrena è troppo breve per creare e rinunciare poi subito a ciò che si è creato”
Anima e Spirito
Per comprendere al meglio le sue parole si deve considerare la distinzione che egli fa tra Anima e Spirito, in cui si sente l’influenza di Steiner e Guenon ed anche tra Spirito Immortale e Spirito Intelligente. Secondo Rol:
l’ Anima è l’essenza del Tutto ed essa utilizza lo Spirito Immortale per assumere le “vesti” di tante vite di perfezionamento, nelle quali si identifica grazie allo Spirito Intelligente che conoscerà e si identificherà meglio con la nostra corporeità. Dunque, l’Anima utilizzerà il suo Spirito Immortale per alimentare un altro corpo, in cui darà vita ad un altro Spirito Intelligente (terreno) che cercherà di riparare agli errori compiuti precedentemente, nelle altre vite.
“Che l’anima la troviamo poi dopo parecchie, svariate vite… in altri luoghi, vite di perfezionamento, e di questo ne ho la certezza. Quante siano non lo so”
Questa visione, frutto dei suoi studi, fa intendere abbastanza chiaramente che c’è un filo conduttore che lega il Tutto/l’Universo/il Creato (Dio), con le singole vite e le singole vite tra di loro. Probabilmente, chi come Rol, ha una coscienza più allargata da riuscire a intuirlo può agire all’unisono con le altre realtà.