L’italia nel terremoto del Sichuan e la riconoscenza cinese

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È il maggio 2008.
Un terrificante terremoto di Magnitudo 7,9 devasta completamente la provincia cinese del Sichuan, provocando l’incredibile numero di 70.000 morti.

I primissimi a mandare aiuti e soccorsi sono gli italiani. Dal nostro Paese arriva un team di medici ed esperti e, in soli pochi giorni, realizzano un ospedale da campo da 300 tende, 5.000 coperti, medicine, cibo e generi di prima necessità.

L’1 giugno di quell’anno organizzano una festa nel campo portando pizze, giochi e caramelle, per la gioia dei bambini. Un giorno, durante una scossa più forte delle altre, un medico italiano si butta sopra una delle piccole pazienti ricoverate per proteggerla fisicamente col proprio corpo. Allora ci si poteva ancora abbracciare.

Quegli uomini e quelle donne cinesi, e i bambini nel frattempo diventati grandi, non hanno mai dimenticato quei giorni drammatici e l’aiuto di quel gruppo di medici italiani arrivato da molto lontano per curarli.

Dodici anni dopo, nel momento più difficile per il nostro Paese, un gruppo di medici cinesi è arrivato in Italia portando con sé materiali e attrezzature medicali.
Molti di loro provengono dal Sichuan.

Non è solo solidarietà. È riconoscenza.
Quando fai del bene, prima o dopo torna tutto indietro.

 

Lorenzo Tosa


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