L’Iran sta aumentando le sue scorte di uranio

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Secondo un rapporto confidenziale dell’AIEA, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, l’Iran sta aumentando le sue scorte di uranio altamente arricchito, nonostante neghi di voler costruire la bomba nucleare. Il paese arabo avrebbe circa 160 kg di materiale arricchito al 60%, sufficiente a produrre più di tre ordigni atomici. Il direttore generale dell’AIEA spera di potersi recare presto a Teheran per incontrare il nuovo presidente Massud Pezeshkian.

L’Iran sta aumentando le sue scorte di uranio

La notizia arriva direttamente da un documento riservato dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, l’AEIA, che è stato consultato dall’agenzia di stampa AFP. Nonostante neghi di voler costruire una bomba nucleare, l’Iran sta aumentando le sue scorte di uranio altamente arricchito. Una mossa che non può che destare preoccupazione se si pensa al contesto geopolitico e militare in cui il paese arabo versa attualmente.

Le riserve di uranio a maggio ammontavano a 142,1 kg, mentre al 17 agosto erano salite ad oltre 167 kg, un aumento ancora non giustificato da Teheran. Il materiale radioattivo è arricchito al 60%, molto vicino al 90% necessario per poter sviluppare un’arma nucleare. Secondo l’AIEA con l’uranio presente attualmente nel territorio iraniano si potrebbero produrre più di tre bombe atomiche.

La preoccupazione si è estesa anche ai vertici dell’AIEA in quanto, stando sempre al rapporto confidenziale, il direttore generale dell’agenzia, Rafael Grossi, vorrebbe recarsi a Teheran per incontrare il nuovo presidente Massud Pezeshkian: nel rapporto Grossi esprime “l’auspicio di una prossima  visita in Iran per stabilire un dialogo fluido e costruttivo che porti a risultati concreti”.

Le relazione tra l’AIEA e il paese arabo hanno visto un lungo deterioramento, per cui la visita di Grossi potrebbe essere solo una formalità vista l’elezione di Pezeshkian, ma non è da escludersi che la visita potrebbe avere il duplice scopo di provare a convincere l’Iran a non sviluppare un’ordigno atomico. Intento che, ribadiamo, il governo continua a negare.

Gli ultimi attacchi di Israele nel territorio iraniano che hanno portato all’uccisone del leader di Hamas Ismail Haniyeh e le parole di vendetta del capo di Stato maggiore dell’Esercito iraniano Mohammad Bagheri, fanno pensare ad un attacco organizzato contro lo stato ebraico. Quando e se arriverà non è chiaro, certamente non sarà effettuato con ordigni atomici, ma la notizia che l’Iran sta aumentando le sue scorte di uranio non è assolutamente di buon auspicio per la pace in Medio Oriente.

Il ruolo dell’AIEA

L’Iran sta aumentando le sue scorte di uranio e l’agenzia per l’energia atomica “interviene”. La domanda dunque sorge spontanea: quale ruolo ricopre l’AIEA nel complesso ambito dell’energia nucleare?


Fondata nel 1957 in risposta alle crescenti tensioni scaturite dalla Guerra Fredda e alla derivante preoccupazione nei confronti delle armi nucleari, l’organizzazione ha come scopo principale la promozione di un utilizzo pacifico dell’energia nucleare, impedendone l’uso per scopi bellici (bombe atomiche in primis). L’agenzia fa parte dell’ONU e quindi riferisce alla sua Assemblea Generale e al Consiglio di Sicurezza.

L’AIEA ha inoltre la funzione di organizzazione intergovernativa per la cooperazione scientifica e tecnologica, promuovendo le ricerche sul nucleare a scopo pacifico. Gestisce diversi programmi riguardanti l’uso concreto del nucleare e la salvaguardia contro il suo utilizzo errato.

L’interesse dell’agenzia quindi verso il caso iraniano è più che sensato ma è difficile credere che basti un colloquio con il suo direttore generale per scongiurare un ipotetica costruzione di un’arma atomica voluta dal governo di Teheran. Considerando il contesto in continua e rapida evoluzione è difficile, quasi impossibile, fare previsioni su come si evolverà la situazione geopolitica dell’area. L’unica cosa che appare certa è che l’Iran sta aumentando le sue scorte di uranio arricchito non per scopi benefici.

 

Marco Andreoli

 

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