L’Iran condanna gli attacchi aerei congiunti condotti da Stati Uniti e Regno Unito contro le forze degli Houthi nello Yemen. Secondo quanto riportato dal portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, queste operazioni militari rappresentano una grave e flagrante violazione dei principi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. In particolare, l’Iran accusa le potenze occidentali di non rispettare il principio fondamentale del divieto dell’uso della forza e di non tenere conto della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale dei paesi coinvolti, come nel caso dello Yemen.
Il contesto geopolitico del conflitto nello Yemen
Lo Yemen è teatro di una guerra civile devastante dal 2014, con il governo legittimo sostenuto da una coalizione a guida saudita contro i ribelli Houthi, un gruppo filo-iraniano che ha preso il controllo della capitale Sana’a. In questo scenario, le potenze internazionali hanno preso posizione, creando un conflitto che si estende ben oltre i confini yemeniti.
Gli Stati Uniti e il Regno Unito, pur non essendo direttamente coinvolti nel conflitto sul terreno, sostengono la coalizione araba nella sua lotta contro gli Houthi, fornendo supporto logistico, intelligence e, in alcuni casi, anche attacchi aerei. L’Iran, da parte sua, fornisce sostegno ai ribelli Houthi, contribuendo a una guerra per procura che ha avuto conseguenze devastanti per la popolazione civile.
Le dichiarazioni del governo dell’Iran
Le parole di Baghaei non sono arrivate come una sorpresa, ma sono state un’ulteriore conferma della posizione irremovibile di Teheran nei confronti delle politiche militari occidentali in Medio Oriente. Il portavoce del Ministero degli Esteri ha affermato che le azioni di Washington e Londra sono un chiaro esempio di “aggressione militare” e di “interferenza” negli affari interni di uno stato sovrano. Il governo iraniano ha sempre accusato gli Stati Uniti e i suoi alleati di agire in violazione delle leggi internazionali, una narrativa che si inserisce nel quadro più ampio delle relazioni tese tra l’Iran e le potenze occidentali.
Il legame con la causa palestinese
Un altro elemento centrale della denuncia iraniana è la connessione che Teheran ha fatto tra l’attacco aereo nello Yemen e il sostegno occidentale al cosiddetto “genocidio” del popolo palestinese. Baghaei ha sottolineato come le politiche di violenza e oppressione nei confronti dei palestinesi siano coerenti con le azioni militari nel contesto yemenita, in un tentativo di disumanizzare le politiche estere degli Stati Uniti e del Regno Unito. Per l’Iran, entrambi i conflitti sono espressione di un più ampio progetto di dominio occidentale e di imperialismo nella regione, in cui le potenze straniere sostengono regimi oppressivi contro i popoli che lottano per la loro autodeterminazione.
Le ripercussioni sul piano internazionale
L’attacco congiunto Usa-Gb è stato visto anche come un segnale di intensificazione dell’intervento occidentale nel conflitto yemenita. La comunità internazionale si trova divisa su come rispondere a questa escalation. Da un lato, alcuni paesi occidentali giustificano l’intervento come parte della lotta contro il terrorismo e il mantenimento dell’ordine regionale, mentre dall’altro lato, critiche arrivano da paesi come l’Iran, che vedono in queste azioni una violazione dei diritti umani e un ulteriore aggravamento della crisi umanitaria che affligge lo Yemen.
Il conflitto, che ha causato migliaia di morti e milioni di sfollati, ha sollevato preoccupazioni su come le potenze globali possano influenzare la stabilità della regione. La Russia, ad esempio, ha più volte sottolineato la necessità di una soluzione diplomatica al conflitto, e alcuni membri delle Nazioni Unite hanno chiesto un’inchiesta imparziale sugli attacchi aerei che colpiscono indiscriminatamente i civili.
Il diritto internazionale e la sovranità nazionale
Il diritto internazionale è chiaro nel sancire il divieto dell’uso della forza nelle relazioni internazionali, salvo che non ci sia un’autorizzazione esplicita da parte delle Nazioni Unite. In questo caso, l’Iran sostiene che l’attacco Usa-Gb non solo infrange questo principio fondamentale, ma mina anche la sovranità nazionale dello Yemen, un paese che ha già subito un drammatico conflitto civile. Le azioni militari senza il consenso del governo yemenita o senza l’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sono percepite come un’aggressione illegittima, che mina la stabilità della regione.
La risposta degli Stati Uniti e del Regno Unito
In risposta alle critiche iraniane, sia gli Stati Uniti che il Regno Unito hanno difeso le loro operazioni come necessarie per garantire la sicurezza nella regione. Entrambi i paesi hanno sostenuto che gli attacchi erano mirati a colpire obiettivi militari strategici, con l’intento di indebolire il potere degli Houthi, che sono accusati di minacciare la stabilità di paesi vicini come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Nonostante queste giustificazioni, la comunità internazionale resta divisa sull’efficacia e sulla legittimità di tali interventi.
Il conflitto in Yemen rimane una delle crisi umanitarie più gravi al mondo, con milioni di persone che soffrono a causa della guerra, delle carestie e delle malattie. Gli attacchi aerei Usa-Gb hanno solo contribuito ad aumentare la violenza e la sofferenza, mentre le accuse iraniane evidenziano le profonde divisioni geopolitiche che caratterizzano la regione. In un contesto così complesso, le risposte internazionali sono cruciali per cercare di porre fine al conflitto e per garantire il rispetto dei diritti umani e della sovranità nazionale.