L’invasione russa in Ucraina fa tremare il mondo intero. Questo perché il conflitto ha implicazioni che vanno ben oltre i confini territoriali e minacciano un equilibrio già precario a causa della pandemia da Covid-19.
Sfide ingenti e eventi inattesi caratterizzeranno lo sviluppo dell’invasione russa in Ucraina.
Crisi energetica
La crisi energetica è la sfida più grande che si accompagna alla guerra russo-ucraina. Dinanzi allo scenario attuale e all’aggressione ingiustificata voluta dal Presidente Vladimir Putin nel territorio ucraino, l’Unione Europea deve necessariamente rivedere e ridurre la propria dipendenza dal gas russo.
Il Cremlino dispone infatti di enormi risorse di combustibili fossili, e più di un terzo delle forniture di gas in Unione Europea proviene dalla Russia.
Alcuni Stati si sono detti concordi alla proposta della Commissione Europea di ridurre tale dipendenza di almeno due terzi entro la fine dell’anno. Questo tema tocca in particolare l’Italia, che dipende per più del 40% da fonti di approvvigionamento di gas russo.
L’unico modo per ridurre tale dipendenza da gas russo sarebbe investire nelle rinnovabili, ottimizzare e ridurre i consumi e trovare della risorse alternative di approvvigionamento.
Il ruolo della NATO nell’Invasione russa in Ucraina
La guerra rappresenta una sfida e una svolta per l’alleanza militare NATO che ricopre già un ruolo nel conflitto, avendo deciso di armare l’Ucraina e impiegare forze ulteriori in Europa dell’Est.
L’influenza della NATO in Est Europa potrebbe essere una ragione per la quale Putin si possa essere sentito accerchiato e abbia reagito con l’invasione dell’Ucraina. Ma la guerra offre all’alleanza militare una sorta di resurrezione, ossia un’occasione in più per dispiegare le proprie forze e delineare un supporto militare alle azioni dell’Europa, di fronte a quello che sembra essere di nuovo uno scontro tra blocco d’Est e blocco Ovest.
Aumento dei prezzi
Il The Economist sottolinea anche una conseguenza inattesa della guerra russo-ucraina, ossia l’aumento dei prezzi del cibo e del combustile russo all’estero causeranno problemi ai paesi africani e del Medio Oriente.
Per quanto riguarda le importazioni di grano russo e ucraino, i principali Paesi ad esserne colpiti sono in Medio Oriente. In particolar modo, si tratta di Turchia ed Egitto, ma anche il resto del mondo subirà le conseguenze della guerra.
Sempre secondo il The Economist, l’aumento dei prezzi dei generi alimentari andrà a danneggiare specialmente i poveri delle città di tali Paesi, poiché non si occupano della loro produzione. Questo genererà caos e instabilità politica.
Il double standard e le implicazioni sociali e culturali
Fanno rabbrividire i video diffusi online in questi giorni di giornalisti occidentali che parlano dell’Ucraina in opposizione a paesi come Siria o Iraq, definendola un paese civilizzato, l’Europa.
Tale narrativa non è passata inosservata agli utenti social di tutto il mondo che hanno ricondiviso tali video esprimendo la propria indignazione e condannando il double standard che viene applicato in maniera del tutto naturale nel riportare tali avvenimenti e nel differenziare i profughi su base etnica, religiosa e culturale.
Questa mobilitazione collettiva è un segnale di speranza, poiché significa che le persone sono generalmente più sensibili a tali tematiche e non tollerano più tali atteggiamenti razzisti.
Una guerra ha sempre delle ripercussioni che vanno ben oltre il conflitto in sé. Ci aspettano dunque cambiamenti e sfide ingenti nel breve e nel lungo periodo.
Chiara Cogliati