Apprendere più di una lingua incide profondamente sulla nostra personalità. Il linguaggio che utilizziamo nella nostra lingua madre spesso è influenzato da schemi mentali derivanti dall’ ambiente in cui siamo cresciuti. Il lessico, la sintassi e la grammatica ai quali ci appelliamo sono spesso preconfezionati. Imparando un’altra lingua si possono percepire svariate situazioni da una diversa prospettiva, con l’utilizzo di parole che sappiano dare giustizia ad oggetti e fatti, fornendo loro l’autentico significato.
Spesso, capita che utilizzando due lingue, quotidianamente, in un certo periodo della vita, si senta il bisogno di ricorrere a parole di una e dell’altra lingua nello stesso discorso per dare più senso alla frase e trasmettere in maniera più fedele i contenuti. Questo accade perché ogni lingua è dotata di punti di forza e debolezze. Il nostro cervello è fornito della grande abilità di servirsi di parole che sappiano rendere il reale significato alla situazione, indipendentemente dalla loro diversa appartenenza ad una lingua.
La parola “misunderstanding” ha un significato che si coglie più in fretta rispetto al corrispettivo italiano “malinteso”. Al solo suono della prima parola, al volo, si realizza che qualcosa è stato capito male mentre la traduzione italiana necessita di un’elaborazione più lenta. Similmente la parola “tablecloth”, che letteralmente in inglese significa “veste del tavolo”, non è funzionale quanto il corrispettivo italiano “tovaglia”. Al contrario la lingua inglese può essere meno specifica rispetto all’italiano, infatti, con la parola “glass” ci si riferisce al “vetro” ma anche al “bicchiere”.
La personalità di chi parla più di una lingua è davvero influenzata dall’idioma con cui si sta parlando in un dato momento. La lingua madre ci permette di atteggiarci in maniera più disinvolta mentre la lingua che si sta apprendendo ci consente di lasciare quella parte pignola e scrutatrice di noi stessi. Non conoscendo troppi modi per dire una cosa ci si accontenta di quella frase, senza giri di parole. Di sicuro, ci si comporta anche diversamente perché distaccandoci dalla lingua Madre, si comincia a pensare nella nuova lingua con la quale si ha meno destrezza raggiungendo così un risultato assolutamente positivo: conoscendo meno termini si pensa di meno, restando focalizzati sul momento corrente. Inoltre, i nostri comportamenti possono prendere nuova forma perché meno “esperienziati” in quel contesto, non abbinati a quel tipo di modo di dire in passato. Precise parole e frasi che creano in noi determinati stati d’animo generano azioni quasi automatiche registrate sin da bambini.
L’utilizzo di un nuovo linguaggio ci permette quasi di crearci una nuova personalità che pian piano esce allo scoperto con tratti completamente nuovi perché arricchiti da esperienze più recenti e da nuove sensazioni.
Sara Trinchero