Oggi, 19 maggio, è la Giornata mondiale delle malattie croniche dell’intestino (MICI) e per ricordare quest’occasione in tutto il mondo diversi palazzi e monumenti vengono illuminati di viola, per far luce su queste patologie, tra le quali figurano il morbo di Crohn, la colite ulcerosa e le “coliti indeterminate”.
Da cosa dipendono le malattie croniche dell’intestino
Ad accomunare queste malattie vi è un’infiammazione della mucosa intestinale, che può essere acuta o cronica e che causa danni alla mucosa via via crescenti, fino a dar luogo a: ulcere, dolore addominale, diarrea, sanguinamento intestinale, febbricola, dimagrimento e stanchezza. Ad essere affette da tali patologie sarebbero ben 5 milioni di persone a livello mondiale, di questi ben 2 milioni e mezzo (la metà) sono localizzati in Europa e 200 mila in Italia. 1 persona su mille si ritrova a combattere con le malattie croniche dell’intestino e ogni 100 mila persone si contano tra i 7 e i 10 nuovi casi.
I sintomi variano da paziente a paziente e si manifestano con modalità e intensità diverse, rendendo complicata una diagnosi precoce. Ad esempio, il morbo di Crohn va a colpire l’ultimo tratto dell’intestino tenue e si distingue per la compresenza di ulcere e tratti di intestino indenne. Ma tali ulcere, se non trattate, potrebbero causare restringimenti a livello intestinale oppure lesioni e danni agli organi adiacenti. Dal canto suo, la colite ulcerosa incide sulla mucosa del retto e può espandersi fino a tutto il colon, come per il morbo di Crohn si possono manifestare episodi acuti e poi altri di “remissione clinica”.
Avere a che fare con una delle malattie croniche dell’intestino significa molto spesso convivere con una stomia, ovvero una sacca esterna attaccata alla parete addominale, collegata all’intestino per poterne raccogliere gli scarti. Difatti, chi ha subìto un intervento chirurgico a causa di una MICI potrebbe avere difficoltà a ‘trattenersi’. Dunque, la stomia è un importante ausilio nella vita di quanti si ritrovano ad afforontare questa situazione, che come precisato dalla Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati:
“oggi può essere affrontata e gestita in modo soddisfacente, senza pregiudicare la vita di relazione del portatore né farne un handicappato ma bensì, dopo la fase acuta della malattia, permettergli il ritorno alla vita”.
Costumi da bagno e lingerie per donne stomizzate
E c’è chi ha pensato a come poter migliorare la vita delle donne stomizzate, in particolare il rapporto nei confronti del loro corpo, avendo vissuto in prima persona una situazione simile. Stiamo parlando di Samia Kouider, affetta da morbo di Crohn e creatrice di OStomyPride, che dichiara in proposito:
“Non è un’idea.
È prima di tutto la risposta ad un mio bisogno. Avevo bisogno di prodotti di qualità. Qualcosa che mi aiutasse ad accettare e migliorare la mia situazione”.
Sul sito di OStomyPride si legge:
“La lingerie di OStomyPRIDE è disegnata e sviluppata dalla creatrice Samia Kouider.
Nata in Algeria, dove in giovane età è stata export manager nell’azienda di famiglia, Samia vive in Italia dal 1990. Di professione sociologa, ha realizzato molte indagini e supervisioni scientifiche collaborando con istituti di ricerca e università producendo oltre un centinaio di pubblicazioni. Come esperta di sviluppo sociale, ha ottenuto incarichi dalle maggiori organizzazioni internazionali prima di interrompere ogni attività per motivi di salute.
Affetta dalla Malattia di Crohn, dopo numerosi interventi chirurgici e terapie, tre anni fa ha preferito l’ileostomia permanente.
Così ha deciso di fondere in un unico progetto tutta se stessa. Ha messo insieme le sue competenze di ricercatrice sociale, le sue capacità manageriali, le sue doti creative e la sua nuova condizione di donna che convive con una sacca attaccata al proprio corpo”.
La biancheria intima e i costumi da bagno sono disegnati apposta per garantire “il benessere fisico e psicologico di chi li indossa”. Sono prodotti 100% made in Italy, realizzati con materiali soffici, antiallergenici, antibatterici, resistenti ai lavaggi, adattabili alla posizione della stomia e alle cicatrici e muniti di apposite cerniere lampo (strategicamente nascoste) per facilitare il cambio e lo svuotamento della sacca. Il messaggio che vuole diffondere OStomyPride è che anche le donne affette da malattie croniche dell’intestino possono essere sexy e devono sentirsi a proprio agio con se stesse ed il loro corpo, senza preoccuparsi di una sacca attaccata al loro addome quando vanno al mare o in piscina o nei momenti di intimità.
Inoltre OStomyPRIDE lingerie sostiene i progetti di FAIS onlus.
Per info e contatti è possibile consultare i seguenti link:
Carmen Morello