Nel contesto sempre più attuale di un sistema sanitario orientato all’equità e alla sensibilità alle diverse sfaccettature della società, la necessità di promuovere una comunicazione inclusiva con i pazienti LGBT+ è diventata un imperativo.
Nel costante impegno per garantire l’equità e l’inclusione nell’assistenza sanitaria, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha presentato un documento rivoluzionario di 35 pagine, contenente linee guida per favorire una comunicazione efficace e rispettosa tra il personale sanitario e i pazienti LGBT+. Questo passo avanti significativo è stato compiuto grazie al lavoro instancabile del gruppo di lavoro “Diseguaglianze di salute legate al genere” e approvato all’unanimità nel corso dell’ultima seduta plenaria dell’Osservatorio dedicato alla medicina di genere, svoltasi lo scorso giugno.
Le linee guida sono destinate a sensibilizzare il personale sanitario su come affrontare le diverse esigenze delle persone LGBT+, tra cui lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersex, genderqueer, genderfluid, asessuali e altre identità di genere e orientamenti sessuali non cisgender e eterosessuali. L’obiettivo principale di queste linee guida è creare un ambiente sanitario inclusivo e privo di discriminazioni, dove tutti i pazienti possano accedere a cure di qualità.
Il documento copre una vasta gamma di argomenti, inclusi il benessere psicologico, la salute sessuale, i comportamenti legati alla salute e gli ostacoli all’accesso ai servizi sanitari. L’obiettivo è quello di fornire al personale sanitario gli strumenti necessari per affrontare queste questioni in modo sensibile ed equo.
Una delle raccomandazioni chiave è la formazione e l’aggiornamento del personale sanitario, al fine di aumentare la consapevolezza e la competenza nella gestione delle specifiche esigenze dei pazienti LGBT+. Questa formazione contribuirà a creare un ambiente accogliente e a garantire la riservatezza dei pazienti.
Nel documento, viene sottolineata l’importanza di evitare di presumere l’orientamento sessuale di un paziente, utilizzando invece un approccio affermativo quando un paziente fa coming out. Questo significa accogliere con rispetto e sostegno la rivelazione dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale di un paziente. Inoltre, il documento incoraggia il personale sanitario a rispettare le famiglie omogenitoriali e a considerare le specifiche sfide nella comunicazione con le persone transgender e gender diverse.
Un aspetto fondamentale delle linee guida riguarda il linguaggio neutro. Questo è un passo cruciale verso l’inclusione, poiché mira a evitare formulazioni che potrebbero essere interpretate come non inclusive. Nel documento, si sottolinea che il maschile può essere utilizzato come genere grammaticale non marcato sia al singolare che al plurale per semplificare la scrittura e la lettura dei testi.
Le linee guida ISS affrontano anche i comportamenti legati alla salute. La letteratura scientifica indica che la popolazione LGBT+ presenta stili di vita a rischio per patologie croniche. Ad esempio, il consumo di tabacco, alcol e sostanze è più elevato tra questa popolazione rispetto agli eterosessuali e cisgender. Le donne lesbiche e bisessuali, così come la popolazione transgender e gender diverse, sono a maggior rischio di obesità, soprattutto nelle fasce di età giovanili. Pertanto, il personale sanitario svolge un ruolo essenziale nell’identificare questi fattori di rischio e indirizzare i pazienti verso i servizi appropriati.
Per promuovere una comunicazione inclusiva, il documento fornisce esempi di domande appropriate. Piuttosto che chiedere se un paziente è sposato, si consiglia di chiedere se ha una relazione. Invece di domandare se ha una fidanzata o un fidanzato, è più appropriato chiedere se ha uno o più partner. Inoltre, si suggerisce di chiedere al paziente come preferisce essere chiamato, rispettando la sua identità di genere.
Infine, le linee guida ISS sottolineano l’importanza di mantenere un atteggiamento non giudicante sia attraverso il linguaggio verbale che non verbale. Il personale sanitario è invitato a evitare di presumere l’orientamento sessuale di una persona in base all’aspetto o all’identità di genere e a concentrarsi esclusivamente sul motivo della visita del paziente, evitando domande non necessarie.
Queste linee guida rappresentano un passo importante verso una sanità più inclusiva ed equa, dove ogni individuo, indipendentemente dalla sua identità di genere o orientamento sessuale, possa ricevere l’attenzione e il supporto di cui ha bisogno. Con la formazione e la sensibilizzazione del personale sanitario, l’obiettivo è quello di garantire a tutti i pazienti LGBT+ un accesso ai servizi sanitari che rispetti la loro dignità e integrità.