L’immunità diplomatica non può valere sempre: denunce contro ESA

Immunità diplomatica dell'ESA

Tra casi di mobbing e violazioni dei diritti dei lavoratori, ESA si è spesso fatta scudo della sua immunità di organizzazione internazionale. Ma cosa succede se questa ostacola la giustizia?

L’immunità diplomatica delle organizzazioni internazionali non è sempre applicabile.
Lo è, nei casi in cui un procedimento legale possa influenzare decisioni politiche o strategiche; ma non quando si parla di tutela dei diritti dei lavoratori.

Questa è la sentenza del processo d’appello, concluso ad agosto 2023, che chiude la lunga vicenda legale di Ivan Balenzio in merito a differenze salariali riscontrate durante il suo lavoro per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Non si tratta di un episodio isolato.

Tale condizione, di cui l’Agenzia gode grazie alla Convenzione del 1975, concede allo staff “l’immunità dalla giurisdizione per quanto riguarda gli atti, comprese le parole scritte e pronunciate, da loro compiuti nell’esercizio della loro funzione“.
Inoltre, rimane in vigore anche “dopo che i membri del personale hanno lasciato il servizio dell’Agenzia“. Questi lavoratori “godono anche dell’inviolabilità di tutte le loro carte e documenti ufficiali“.

Ma è anche vero che la Convenzione dichiara che il direttore generale dell’agenzia ha il dovere di revocare l’immunità diplomatica in tutti i casi in cui “fare affidamento su di essa ostacolerebbe il corso della giustizia e può essere revocata senza pregiudicare gli interessi dell’Agenzia“.
Nonostante questo, molti ex-lavoratori, per ragioni diverse, si sono scontrati in tribunale con la condizione dell’organizzazione.

Ed è per questo che si sono uniti in una battaglia per revocare del tutto l’immunità diplomatica all’ESA.

ESA e agenzie interinali: i dubbi sul rispetto dei diritti dei lavoratori

L’Agenzia Spaziale Europea, coordina i progetti spaziali di 22 Paesi europei che sono anche i finanziatori del budget messo a disposizione dell’agenzia. L’Italia è uno dei principali (dopo Francia e Germania). In più, nel 2019, il governo ha deciso di raddoppiare i fondi per un totale pari a 2 miliardi e 288 milioni.
Fondi che vengono utilizzati anche per gestire i procedimenti legali in tribunale.

Per le assunzioni, l’Agenzia si avvale di una serie di società esterne. I dipendenti vengono assunti a tempo indeterminato e, in alcuni casi, ottengono anche contratti a tempo determinato presso la stessa ESA.
Tra le agenzie interinali in Italia c’è Kelly Service.
Questa, nel 2001, ha assunto a tempo determinato l’ingegnere Ivan Balenzio come “addetto alla comunicazione Direttorato osservazione della Terra“, presso la sede Esrin (sito dell’ESA in Italia) di Frascati, in provincia di Roma.

Con il passare degli anni, l’ingegnere è salito di livello, raggiungendo il sesto livello nel 2003 e il settimo nel 2008.
Di conseguenza, sono aumentati anche il livello di professionalità, gli orari di lavoro, l’autonomia esecutiva e la capacità di relazionarsi con tutti i soggetti interni ed esterni all’ESA. Inoltre, il contratto che sarebbe dovuto essere temporaneo è durato, di fatto, oltre 15 anni.
A non essere aumentato, però, è stato il salario. Il quale è infatti rimasto quello di un impiegato, sebbene le mansioni fossero quelle di un funzionario dell’Agenzia Spaziale.




Una vicenda simile, nel frattempo, è accaduta a un ingegnere italiano assunto presso il Centro europeo per la ricerca e la tecnologia spaziale in Olanda.

Lavoro in ESA da quasi 5 anni. Ufficialmente lavoro in una sede ESA. Ho il badge, firmo documenti, faccio collaborazioni, ho un numero di telefono, l’email.

Coloro che guadagnano come “ESA staff” hanno un salario deciso da una scala salariale internazionale, secondo la quale io dovrei corrispondere a circa un grado A2. Ma guadagno 1.500 euro al mese in meno rispetto al media staff.

A volte le posizioni vengono pubblicate sul sito dell’ESA, quando si apre una posizione staff. Ma nel mio caso il caposezione a cui volevo fare domanda mi aveva chiesto di rivolgermi a un’agenzia.
Il problema è che si crea una differenza salariale enorme

La differenza deriva dal fatto che i contratti offerti ai dipendenti di agenzie esterne, che contrattano lo stipendio, finiscono per percepire meno soldi rispetto ai colleghi dipendenti ESA pur svolgendo ruoli analoghi.
Inoltre, non essendo assunti direttamente dall’Agenzia Spaziale Europea, non godono dei vari benefit che spettano ai dipendenti ESA.

Dentro ESA: accuse di mobbing e molestie sul posto di lavoro

Philippe Kieffer, ingegnere spaziale, morì suicida nel 2012.
Oggi, i genitori, Denise e Daniel, stanno portando avanti una lunga causa per invertire l’immunità dell’ESA e chiarire le responsabilità nella morte del figlio. Secondo i Kieffer, infatti, Philippe si sarebbe tolto la vita a causa di continue vessazioni e molestie.
Quella dei Kieffer è solo uno dei tanti casi di ex lavoratori che hanno denunciato molestie o violazioni del diritto del lavoro, alcuni contro ESA, altri contro le agenzie interinali.

Tra questi c’è Riccardo Biondi, scienziato dell’osservazione della Terra che ha lavorato, tramite agenzia interinale, per l’ESA tra il 2006 e il 2008.
Secondo il suo racconto, dopo aver preso parte a uno sciopero, ha cominciato a subire mobbing e molestie morali fino ad essere costretto a licenziarsi.

Un caso simile è quello dell’ex ingegnere missilistico Nathalie Pottier, assunta da ESA come ingegnere di lancio nel 2005.
Ma dopo aver sollevato un problema di sicurezza, ed essersi rifiutata di firmare i documenti a causa delle preoccupazioni, Pottier sostiene di aver subito molestie morali e di aver subito una riduzione delle responsabilità inerenti alla sua qualifica.

Ma i casi potrebbero essere molti di più. Secondo un’indagine interna, il 30% dei lavoratori ha subito o assistito a casi di bullismo e molestie durante il lavoro nell’Agenzia Spaziale.

La battaglia legale: “l’immunità diplomatica non può comportare violazione dei diritti”

Balenzio è stato licenziato nel 2015 a causa di un burnout dovuto a una situazione troppo stressante.
Una questione che ha portato davanti a un giudice del Tribunale di Velletri, il quale ha rilevato delle incongruenze tra il grado delle mansioni svolte e l’ammontare del salario.

La capacità di organizzarsi in autonomia per concretizzare le direttive della direttrice, di interfacciarsi con il pubblico sia specializzato o meno, con i fornitori, con gli altri reparti Esa che evidenzia l’essenza di un funzionario e non di un mero impiegato

Procedendo, in seguito, al calcolo delle differenze retributive (a partire da aprile 2010), si è giunti a un ammontare di 210mila euro a carico dell’Agenzia Spaziale Europea.

Nel dicembre 2019, ESA ha quindi dovuto risarcire Ivan Balenzio.
Nella sentenza, infatti, si legge:

Il rapporto con altre Nazioni o Soggetti Internazionali non può comportare la violazione di diritti fondamentali tutelati dall’ordinamento italiano. In questo caso, quello di non discriminazione dei lavoratori e quello di retribuzione proporzionata alla quantità e qualità della prestazione lavorativa

A seguito della condanna, i legali dell’Agenzia Spaziale hanno annunciato il ricorso, parlando di una decisione “lacunosa e contradditoria“.

Durante il processo di ricorso nel caso di Ivan Balenzio, tenutosi nell’agosto 2023, l’Agenzia Spaziale Europea ha insistito sulla richiesta di essere esclusa dal procedimento in base alla Convenzione.
Ma il giudice, come già affermato nella sentenza di primo grado, ha ribadito il principio secondo cui l’immunità diplomatica non può interferire con la tutela dei diritti del lavoratore. Giunti in Cassazione, ESA non ha opposto la decisione della Corte d’appello. Rendendo, quindi, definitiva la linea del giudice.

Fino a questo momento, tutti gli ex lavoratori si sono scontrati con la riluttanza dell’ESA a collaborare con gli investigatori sulla base della sua immunità di organizzazione internazionale. In Italia, Francia, e in ben 102 casi nel centro ESCET in Olanda.
Ora, una significativa porta si è aperta per tutti coloro che avvieranno azioni legali contro l’Agenzia Spaziale Europea.

Giulia Calvani

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