Commissioni bancarie e interbancarie con nuovi limiti.
Il Consiglio dei ministri dà il suo ok alle leggi per porre un limite massimo alle commissioni bancarie e interbancarie.
Per comprendere meglio, le commissioni bancarie riguardano le spese per i bonifici, le spese per aprire e mantenere un conto corrente, e infine le spese di commissione quando effettuiamo un acquisto o paghiamo una cena in pizzeria con bancomat, carta di credito o debito, o quelle spese che il proprietario di un’attività paga all’istituto per l’affitto del pos.
Le commissioni interbancarie riguardano invece il mercato monetario nel quale si muovono banche e istituti di credito, in sostanza il prestito di denaro liquido che una banca fa a un’altra banca o istituto di credito.
Il governo italiano, con l’approvazione di queste leggi, ha recepito una direttiva Ue del 23 dicembre 2015, la quale stabiliva che tutti gli Stati Ue dovessero scrivere delle leggi per abbassare le commissioni entro il 2018.
La legge mira a far risparmiare esercenti e clienti: le commissioni per un pagamento con carta di debito non potrà superare lo 0,2% di commissioni sul costo dell’operazione; un pagamento effettuato con carta di credito o bancomat non potrà superare lo 0,3%.
Gli esercenti, pagando commissioni più basse, dovrebbero abbassare i prezzi.
Fin qui tutto bene, fino a quando gli istituti bancari, per recuperare i soldi (diciamo così, persi), non decideranno di alzare l’affitto dei pos.
Allora la situazione non cambierebbe: gli esercenti dovrebbero comunque mantenere i prezzi alti, per potere pagare l’affitto del, o dei pos.
Da qui la necessità di fissare un limite massimo anche per apparecchiature di pagamento.
Solo in questo modo, forse, sarà possibile fare sì che i limiti diventino utili sia per chi vende che per chi compra.
La direttiva intende tutelare anche banche da altri istituti bancari.
Il limite sulle commissioni interbancarie( mercato monetario fra banche) non permetterà alle banche che prestano di fissare commissioni o tassi di interesse troppo alti.
L’idea è buona, ma banche e istituti di credito non vanno per il sottile e potrebbero trovare il modo di riguadagnare il denaro “perso” sulle spalle dei propri clienti.
Le banche spagnole hanno già aumentato i costi dei servizi.
Marco Prestipino