281 agenti afghani licenziati per non essere riusciti a farsi crescere la barba

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Afghanistan: il ministero per la Promozione delle Virtù e la Prevenzione del Vizio ha pubblicato un rapporto annuale sulle sue attività. L’organismo, coerente con le rigidi interpretazioni della legge islamica promosse dai talebani, ha riportato di aver arrestato oltre 13mila persone per “atti immorali” e di aver licenziato 281 agenti afghani delle forze dell’ordine in quanto non erano riusciti a farsi crescere la barba come precettato dalla legge.

L’immoralità degli agenti afghani senza barba

La presa di potere dei Talebani in Afghanistan nel 2021 ha portato il paese ad una condizione ancora più critica, sconvolgendo non solo la vita politica del paese ma la società tutta. I Talebani, dall’arabo tālib cioè “studente”, sono un gruppo fondamentalista islamico la cui ideologia è derivata dalla interpretazione letterale del Corano: ciò che è scritto nel testo sacro è legge, punto e basta. A questa rigida ideologia si rifanno quindi tutte le scelte politiche e sociali che sono avvenute nel paese, provocando una diminuzione delle libertà della popolazione che deve sottostare all’idea di moralità ed immoralità che sostengono i talebani.

Da qui una serie di privazioni e sconvolgimenti della vita quotidiana della gente: niente più musica, pochissimi diritti per le donne (quasi nessuno) ed anche l’imposizione della barba. Quest’ultimo punto ha dato origine ad un episodio singolare qualche giorno fa, quando 281 agenti afghani sono stati licenziati perché non sono stati in grado di farsi crescere la barba come prescrive la rigida interpretazione della sharia. Il ministero per la Promozione delle Virtù e la Prevenzione del Vizio, che ha il compito di far rispettare la legge e i costumi afghani imposti dai talebani, ha riportato questo provvedimento nel suo rapporto delle attività annuali.

Secondo i talebani la barba è molto importante per i musulmani in quanto sarebbe stato proprio Maometto ad esprimersi contro la rasatura; inoltre il Profeta è tradizionalmente rappresentato e descritto con la barba, per cui gli integralisti la lasciano crescere per emularlo. Da questa mancanza deriva il licenziamento degli agenti afghani.

Questo episodio però non è che uno dei molti descritti nel rapporto annuale del ministero. Tra gli atti più repressivi riportati ci sono l’arresto di circa 13mila persone per atti immorali (anche se quasi tutte rilasciate dopo meno di un giorno) e la distruzione di oltre 21mila strumenti musicali; la musica nel paese è infatti severamente vietata, in quanto porta alla “corruzione morale e inganna i giovani“.

Il ministero per la Promozione delle Virtù

Il dicastero esisteva già durante il precedente regime talebano caduto nel 2011, ma è tronato ad esistere con il colpo di stato di 3 anni fa. Questa volta il ministero per la Promozione delle Virtù e la Prevenzione del Vizio si è sostituito al ministero degli Affari Femminili, facendo subito intendere che per le donne la vita si sarebbe fatta di nuovo molto più difficile.


Se a causa della rigidissima interpretazione della sharia gli uomini hanno visto limitare le loro libertà, come non poter tagliarsi la barba ad esempio, le donne sono andate incontro ad una privazione quasi totale dei loro diritti e libertà. Non possono più studiare dopo aver compiuto i 12 anni, frequentare luoghi pubblici o spostarsi senza un uomo che le accompagni, devono obbligatoriamente indossare il burqa; le pene previste sono da barbari, con carcere, lapidazione e fustigazione all’ordine del giorno.

Gli agenti afghani incaricati di assicurare il rispetto della legge imposta fanno parte della cosiddetta “polizia della moralità”, la polizia del ministero per la Promozione delle Virtù. Le forze dell’ordine hanno anche il compito di punire i trasgressori, a suon di bastonate e frustate. Chi commette queste “immoralità” viene punito spesso pubblicamente, facendo da monito per chi assiste.

Possiamo ben capire che se il regime si comporta in modo inflessibile con gli uomini, licenziando 281 agenti afghani in quanto non avevano la barba, per le donne la situazione è oltremodo pericolosa. Ogni accenno di emancipazione viene troncato con i metodi più violenti, lasciandole in balia del regime.

Marco Andreoli

 

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