Una donna di 40 anni è stata licenziata per aver raccolto un giocattolo dai rifiuti
Licenziata in tronco, la donna ha due figli e un marito disoccupato
Si chiama Aicha Elisabethe Ounnadi, la donna che lo scorso 30 giugno è stata licenziata. La motivazione del Cidiu, azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nella Torino Ovest, è di appropriazione indebita.
Si è appropriata di un bene non di sua proprietà.
La vicenda e il provvedimento
Aicha vive al quarto piano di una casa popolare nella periferia di Torino. Lavora da 11 anni presso la Cidiu ed è la sola a dare sostegno economico alla famiglia. Il marito, infatti, è disoccupato. Uno dei suoi bambini desiderava tanto avere un monopattino. Quando una collega di Lisa, così soprannominata, le ha mostrato il monopattino che giaceva tra i rifiuti, la donna ha pensato di poterlo regalare al suo pargolo di appena 8 anni.
L’azienda, dopo aver punito la sua collega con dieci giorni di sospensione dal servizio, ha optato per il licenziamento. Infatti, il gesto di Lisa è stato considerato alla stregua di un furto.
L’amministratore dell’azienda ha dichiarato:
Ci sono delle regole che vanno rispettate. È stato un gesto di insubordinazione. La dipendente è stata licenziata dopo che i fatti sono stati valutati e approfonditi. Ora la vicenda sarà oggetto di valutazione anche dell’autorità giudiziaria.
Lisa, rischia dunque il processo penale. Come dichiara la Gazzetta di Parma, la donna risponde così alle accuse:
Ho un marito disoccupato e due figli. Non pensavo di fare nulla di male. Quel monopattino era destinato al macero. Mi hanno detto che si tratta di furto, ma io non ho rubato nulla a nessuno. Spesso i miei colleghi mi consegnano regali da portare alla mia famiglia. Non pensavo che la vicenda avrebbe preso questa piega.
Resta da capire come si evolverà la vicenda adesso che gli avvocati di Aicha hanno preso in mano le carte del licenziamento per opporre ricorso.